FRANCO COSTALONGA

"DYNAMIC ART"
percorsi sul movimento

PREFAZIONE

 

Da alcuni anni l’Istituto d’Arte Contemporanea segue con grande interesse la produzione artistica di Franco Costalonga, anche patrocinando la sua attività espositiva come, ad esempio, la bella Mostra tenutasi nel 2003 presso il Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra-Venezia e l’attuale, in Slovenia, con il Museo Civico d’arte Moderna di Lubiana nelle sale del prestigioso Castello che sovrasta la capitale.

Il lavoro di Costalonga rappresenta un importante tassello nel variegato mosaico dell’arte italiana del Novecento ed appartiene a quell’esaltante stagione della seconda metà del secolo che seppe arricchire la storia di novità espressive, di liberi linguaggi creativi, di entusiasmanti ricerche formali, estetiche, cromatiche ed anche materiche, non aliene alle moderne proposte industriali e scientifiche.

Con un sapiente uso dell’unione delle acquisite esperienze storiche alla propria ricerca, Costalonga ha realizzato nel tempo, e realizza tutt’oggi , opere caratterizzate da personalissime soluzioni che accendono una luce gioiosa e fantasmagorica su ogni superficie e su ogni forma. Pigmenti; materiali lucidi, specchianti,duttili; campiture terse, suddivisioni spaziali calcolate; contrasti, variazioni cromatiche e tonali; tutti elementi necessari all’artista, affinché le sue opere possano mantenere una loro vita, la partecipazione allo spazio, una simbiosi perfetta con l’ambiente e l’umanità.

 

Anselmo Villata

Presidente Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea

 

 

L’arte la sensualizzazione programmata dell’ambiente: la prossimità diretta e quasi passiva nei confronti del campo visivo, che l occhio scruta in movimento e dove il movimento appena percettibile; ambiente temporale con il suo andare sonoro o esaltante; ambiente come spazio, studiato ovvero scoperto dall’uomo in tutta la sua integrità .

L’artista un programmatore dell’arte da vedere, sentire e realizzare in prassi. L artista sta praticamente determinando il micro-movimento degli occhi o anche le passeggiate attraverso la città, i giochi di labirinti e giardini; l’artista determina tali micro-movimenti e giochi, concedendo in tal modo la soddisfazione nel gioco a tutti quelli che in prassi lo hanno accettato. “(Abraham Moles: Ars ex machina, 1973, dal simposio Razionale e irrazionale nelle ricerche visuali attuali”).

In occasione della presentazione dell’artista veneziano Franco Costalonga Lubiana, sembra opportuno ritornare ai tempi degli eventi importanti degli anni 60 e 70; ai tempi della nascita, della formazione e del sopravvento delle tendenze costruttiviste e dell’arte cinetica, che l’una dopo l’altra venivano presentate da diverse manifestazioni con protagonisti quali Vasarely, Scheffer, Mavign, Soto, Le Parc, Nusberg e molti altri che hanno risposto ai cambiamenti diametrali nella società e nel tempo. Tra loro troviamo anche Costalonga, già appartenente all’arte informale della quale si diceva che la materia avesse sottomesso lo spirito, ma solo a tal punto e fino al momento in cui potevano nascere nuove tensioni artistiche oggi si direbbe: prassi artistiche nuovissime.

Tale spirito aveva preso il sopravvento in Europa, anche nell’area dell’ex Jugoslavia, di più forse in Croazia, dove dal 1961 in poi la Galleria d’Arte moderna di Zagabria aveva organizzato varie biennali sotto il nome di “Nuove tendenze”. Vi era presente la tendenza di supremazia dell’individualismo quale spirito dell’opera collettiva; si mostrava apertamente un orientamento politico avanzato, la problematica artistica si concentra sulla questione dell’unicità dell’opera artistica e sulle ricerche visuali che mostravano la tendenza di fissare le basi psicofisiche oggettive del fenomeno pittorico e della percezione visuale, escludendo a priori ogni possibilità di coinvolgimento del soggettivismo, dell’individualismo e del romanticismo con i quali era appesantita l’estetica tradizionale. Ed era del tutto comprensibile che avessero un certo vantaggio i principi della produzione industriale quale strumento più efficiente e quale modo di una rapida socializzazione tra valori materiali e spirituali” (Matko Mestrovic: Nove tendence – njihova ideologija, 1963, Zagabria).

Nel 1967/68 Costalonga incontrò Bruno Munari, guida spirituale del gruppo Sette Veneto, rompendo radicalmente con la propria prassi pittorica passata. Nella metà degli anni70 (1976) nascevano dunque i suoi oggetti croma-cinetici innovabili che introducevano coscientemente la luce quale nuovo materiali visuale; il moderno indirizzo costruttivistico nell’elettronica apriva a Costalonga la possibilità di sfruttare lo spazio nel migliore dei modi, di ridurre i componenti e nel contempo di creare le innumerevoli varianti di integrazione della luce e del motore elettrico negli oggetti luminosi e luminosi-cinetici.

Costalonga si soffermava in prevalenza sugli oggetti luminosi stabili, oggetti visuali dunque che sfruttano la luce derivante dall’ambiente (grazie alla superficie colorata e a rilievo, con proprietà di riflettere e di rispecchiare).

Sperimentava anche con programmi luminosi cinetici e con forme distintamente cilindriche.

Da qui bastava solo un passo per arrivare ai cosiddetti pseudo rilievi in vetro e ciò al ragionamento strutturale, in giochi di colore intercambiabili, in sistemazione di insiemi di puntini su una superficie senza una particolare distribuzione sistematica – come per intuito, che può essere provocata involontariamente da linee di flusso misteriose e attraenti, capaciti distruggere la struttura odi rovinare il suo ritmo pacato.

Per Costalonga non si tratta del principio della devastazione razionale ma piuttosto di una reazione emotiva alle sfide(per esempio “Le Torri gemelle”), di una ricerca dell’unione modulare, articolata se non proprio della pressione e prevaricazione di una vera e crescente policromia al neon che copre quasi interamente parti di superficie trafitte.

Costalonga si esprime oggi in questi particolarismi e in un rapporto sempre più intimo con la percezione della tradizione storica dell’avanguardia.

IL LABORATORIO DELLA PITTURA Giovanni Granzotto...
 

per saperne di più... 1 2 3 4 5
ed ancora il Museo GUGGENHEIM...
 

La foto di Franco Costalonga è di foto di Giancarlo Gennaro