OPERE SU CARTA ACCOMPAGNATE DA POESIE INEDITE DI: MAURIZIO CUCCHI,
FRANCO LOI, MARIO LUZI, MARIA LUISA SPAZIANI, NICO ORENGO
PRESENTAZIONE: DEBORA
FERRARI – TESTO CRITICO: ANGELO DRAGONE
Chiostro di Voltorre - Galleria
d’Arte Contemporanea – Musei Civici d’Arte Moderna –
Gavirate – Varese
Con il Patrocinio del Comune di
Firenze
inaugurazione sabato 3 aprile ore
18.00 – dal 3 aprile al 2 maggio 2004 –tel. 0332743914
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Paolo Gubinelli, nato a Matelica nel 1945, formatosi
nell'Istituto d'Arte di Macerata dove si e' iniziato alla pittura, e' stato
poi grafico pubblicitario, designer e progettista di architettura. Per i
suoi studi, d'altra parte, era stato a Milano, Roma e Firenze, scoprendo
giovanissimo la spaziale concettualità di Lucio Fontana.
Può intendersi così come, per idee e
propositi, questi lavori
possano essere accostati a quelli di Bruno Munari, o alle architetture di
Giovanni Michelucci, alle ripetitive fantasie di Enrico Castellani per ritrovarsi in Piero
Dorazio come nella visione di Alberto Burri. con valori ch'erano stati anche
di Agostino Bonalumi ,di Mario Nigro, di Emilio Scanavino, di Edgardo
Mannucci con preziosismi cromatici già attivati da Giuseppe Uncini e da Sol
Lewitt.. La sua opera, peraltro, ha continuato ad interessare numerosi noti
critici tra i quali Giulio Carlo Argan, Carmine Benincasa, Enrico Crispolti
e Claudio Cerritelli ed ancora Luciano Caramel, Paolo Fossati e Mario Luzi con Lara Vinca Masini ed altri protagonisti della critica militante come Pierre Restany,
Tommaso Trini e Marcello Venturoli, Cesare Vivaldi e Francesco Vincitorio.
Risalendo alle prime sue opere colpisce subito il rigore dell'esecuzione ma
anche certe forme antitradizionali con
la presenza di materiali
dissueti che finiscono per caratterizzare le sue piu' tipiche manifestazioni: basti
vedere come abbia piegato il suo interesse per la "carta" ben
presto diventata per lui il più suggestivo e probabilmente congeniale mezzo
espressivo. Si va infatti dai morbidi cartoncini bianchi cui approdo' agli
inizi dei suoi lavori, cosi' ricettivi all'incidenza della luce come
attraverso segni annuali di pieghe oppure dovuti ad una lama, per trasferire
altrove il tutto anche su carte trasparenti e colorate ricavate da fogli
piani o con rotoli come fossero papiri, dove quei segni percettibili a
fatica si propongono come immagini d'una poesia visiva.
Se si guarda poi alla più recente sua
espressione creativa, può vedersi come geometria e rigore cedano il passo
ad una più libera manifestazione che si vale del colore dei pastelli in cui
sembra di poter cogliere gli imprevedibili moti d'una percezione in grado di
coinvolgere una coscienza dettata dalla sua sensibilità lirica e musicale.
Si ha allora quasi l'impressione che per lui la carta sia non solo materia
prima, ma il medium del tutto elettivo come tra i suoi colori il bianco e'
la proiezione di un autentico stato d'animo. Ma il più delle volte di
fronte alle opere di Gubinelli, vi e' da fare attenzione a certe trasparenze
cariche di allusioni. Il fatto
e' che affiorano come segni di un'immagine nota, linee e punti che si
sgranano sotto gli occhi dello spettatore con iterazioni percorse da uno
sfumato cui son dovuti certi effetti di spaziali profondità. Altrove basta un incurvarsi di una
linea per creare un certo senso prospettico che in varie maniere l'Artista
riesce a far collimare con quel suo spirito della geometria che alimenta più fine sua ricerca formale.
Il dato materico, a quel punto, assume il
valore di quelle spazialità cui e' sufficiente evocare le forme di una
geometria allusiva in grado di formulare delle vere e proprie sequenze di immagini. Che a dominare sia la
ricchezza preziosa dei colori o la monocromia del bianco che potrebbe
apparire quasi ossessiva, facendosi cielo ed acque se non inesplorate profondità del mare.
Si può ricordare anche che in una pagina dei
suoi "Diari" (1905)
Paul Klee aveva avvertito: "Dipingere col bianco costituisce un modo di
dipingere proprio della natura. Se
esco dal rigoroso specifico campo grafico dell'energia nera, mi rendo conto
di entrare in una vasta zona nella quale in un primo tempo troverò
difficile orientarmi. Ed e'
questo terreno incognito ad impaurirmi".
Ma nei suoi "Diari" del 1910 e' ancora Klee ad aver
spiegato "A rendere la luce con toni chiari e' cosa risaputa. Renderla
attraverso il movimento del colore ha già del nuovo. Ora sento di rendere la luce
semplicemente come espressione di energia". E aveva aggiunto chiarendo sino in
fondo il suo pensiero: "Applicazioni di chiazze di colore unite in
complessi liberamente colti dalla fantasia, può divenire (per l'Artista)
l'impegno principale, inafferrabile ed essenziale".
Dopo G.Carlo Argan che per Gubinelli aveva
parlato di "spazialita' senza volume - luce senza raggio" nel
1993, sulle carte dell'Artista, ormai quarantottenne, Pier Restany, afferma
che l'Artista può rivendicare come un primato quello della "carta
spaziale". Restany
si domanda: "Sarà lui l'ultimo degli spazialisti o, tenendo conto di
una certa sua dichiarazione, il pioniere di un secondo spazialismo?".
Poca importanza ha per Gubinelli la domanda a fronte della
"insistenza ostinata del discorso su spazio - luce". Egli cede anzi in quella
"fluidità energetica e la sua limitata flessibilità un impegno quasi
eroico nel momento che oggi viviamo mentre si fa apprezzare l'aurea via
battuta da Fontana, Manzoni e soprattutto da Yves Klein. In quel suo
frammento di "energia cosmica" finiscono per esserci l'intero
dramma esistenziale e l'impeto poetico che Gubinelli traduce in un fatto di
pura sensibilità'". Ecco in fondo, come in questo quadro si facciano
sentire più ancora del nuovo, l'attualità dell'opera di Gubinelli in
sintonia con il continuo divenire della Storia e non soltanto della storia
dell'Arte. Proprio nel confronto delle tecniche impiegate con fini figurali,
l'Artista si rivela significativamente nell'espressione incisoria come nei
dipinti su carte trasparenti, nei vari tipi di installazioni e nei loro
colori , come nel bianco e nero dove, aggiungono una loro propria valenza: nella pagina singola
come nelle sequenze di partiture spaziali più o meno rigide, a volte in
progressioni analitiche decisamente interattive. Tra forme acquerellate e
quei motivi plastici che raggiungono i valori di certe vere e proprie
sculture, giungono a calarsi i suoi significati originali: dalle immagini
scribillari cui si alternano certi effetti di linee che serbano la libertà
dei loro orientamenti: giungono cosi' a percorrere quegli spazi già quasi
modellati dalle tonalità di colore con i loro tracciati verticali o
orizzontali, a volte arcuati o in più precise sequenze lineari. In tal modo
il suo diventa un tipo di presenza esistenziale in cui s'era subito fatto notare una sorta di tensione
informale, tipica di un espressionismo astratto che rasenta il
concettualismo, tra automatismi e le più suggestive, presaghe evocazioni. Sarebbe strano
se tutto questo non fosse approdato ad una precisa espressione formale. Così
sul più semplice foglio di carta dunque le sue pieghe, se non un solo
tratto di matita destinato a svelare in quelle sue forme digradanti
l'armonia e la profondità di un paesaggio quando non e' l'acquerello ad
offrire le più sottili suggestive figurazioni di un mondo essenzialmente
grafico, nel quale proprio si individua il senso delle sue figurazioni che a
volte possono sviluppare una morbida ricettività dovuta persino alla
semplice incidenza della luce, rivelando così la preziosa sua fragilità
che, in quel mezzo stesso, trova i più variati suoi valori dovuti ad un
semplice ma preciso taglio manuale o a quella piega che traduce in una
autentica progressione ritmica quel segno capace di risolversi in una sola
traccia, in grado di coinvolgere lo stesso supporto mentre conserva
l'eloquente evocazione dell'intervento che l'ha generato.
ANGELO DRAGONE
Torino, marzo 2004
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ASSESSORATO ALLA CULTURA
COMUNE DI FIRENZE
LIMONAIA DI VILLA STROZZI
Via Pisana 77,
informazioni: 055 2767113
PAOLO GUBINELLI
TESTO CRITICO DI BRUNO CORA’
inaugurazione mercoledi 03 Aprile 2004 ore
17.00
Dal 3 aprile al 2 maggio orario 17.00.
– 19.300 tutti i giorni
Catalogo in galleria
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Paolo
Gubinelli via reginaldo giuliani - 525 - 50141 firenze - cell. 3493513492
gubinepa@hotmail.it
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