VISITA ANCHE paola zorzi  "POLITTICO" 2005...

polittico

paola zorzi con un omaggio a valentina povarova

9-26 settembre 2009
biblioteca della chiesa rossa – via san domenico savio 3 - 20142 milano (zona 5) 
tl 02.884.65991 - fx 02.89.53.36.31 - mezzi pubblici: MM2 (Abbiategrasso-Chiesa Rossa), 3, 15, 79
(metro 2 capolinea abbiategrasso)

@:C.BiblioChiesaRossa@comune.milano.it
www.comune.milano.it/biblioteche

visitando questa mostra non sfuggirà  il grande  lavoro in bianco e nero   costituito da quattro tele 

dipinte ad olio dal titolo ''polittico''.

l'idea di realizzare questo lavoro è nata  dalla volontà di rendere visivamente  la sensazione di  momentaneo vuoto che si viene a creare nella  nostra mente nel  far emergere  ricordi,  immagini, pensieri, progetti, nel  farli uscire allo scoperto  trasformandoli così in qualcosa di concreto, in questo caso in un lavoro artistico.

un vuoto qui  reso  attraverso “l' assenza” di luce, dunque ad un  nero penetrante che sembra quasi imporsi su tutte le altre gradazioni e che appare avanzare pur ritraendosi nel più profondo... quasi che ad ogni  razionalizzazione e comunicazione di un pensiero, ad ogni realizzazione di un progetto debba corrispondere, per un breve istante, una retroazione.

eppure è proprio attraverso questo distacco che l'idea iniziale prende forma ed  entrando finalmente in relazione con il mondo esterno  può prospettarsi di fronte a noi e agli altri per possibili ulteriori confronti, correzioni o sviluppi.

la composizione quindi si organizza, si relativizza  e relazionandosi  con  il resto acquisisce l'indispensabile  concretezza necessaria ad  un reale avanzamento rispetto al momento precedente.

il vuoto lascia così spazio all'indipendenza.  il lavoro attraverso una continua interazione tra noi e il mondo  intraprende il cammino di una sua ricomposizione trasformandosi infine in oggetto,  comunicazione, denuncia.

il muro invalicabile dell'incomunicabilità nella vita di tutti i giorni, l'offesa vissuta nella più completa solitudine o indifferenza, le tragedie di questo decennio appena trascorso ancora contrassegnato da guerre e profonde  ingiustizie  da sempre cercano un termine con cui confrontarsi.  il tentativo, se non altro, di un'opposizione che esce allo scoperto e che per emergere dall'indistinto   prende forma, si relaziona con l'esterno.

è così che col tempo questi “buchi  neri” mi hanno fatto pensare alla politica. certo dal dire al fare c'è una bella differenza ma se da un lato la politica paga l'inevitabile scotto di non potersi realizzare del tutto  nell'immediato anche nelle sue intenzioni migliori, dall'altro emergono motivi di completa dissidenza con molte delle scelte  perseguite in questi anni e con i  principi discutibili a cui ci si vorrebbe  appellare per migliorare la società.

energia costruttiva” è invece il risultato di un lavoro non alienato. l'energia costruttiva che si sprigiona dal vivere un progetto condiviso rispetto al quale ci si sente motivati e in perfetta sintonia. in molti casi questa  evenienza appare ancora come utopica, in altri  una realtà realizzata solo  in parte. tanto basta per pensarla a tratti  possibile. il colore in una relazione binaria sprigiona molte delle sue potenzialità mentre la c/ostruzione ortogonale convoglia il colore nei suoi punti cruciali facendo sprigionare piccoli bagliori ottici.

con la serie di lavori “oggettivo-relativo” ad una serie di lenti corrisponde la percezione di velocità e dimensioni leggermente differenti. una riflessione  sulla percezione e la realtà delle cose, sui suoi molti livelli di esistenza e percezione.

in mostra anche un progetto di arte applicata dal titolo “mate e geo-metrie“ e una serie di immagini digitali sulle proporzioni, la rifrazione e le immagini retiniche.  a partire da immagini digitali anche con la stampa da comune fotocopiatrice o stampante è possibile infatti realizzare lavori economici ed “originali”, nonché “copie”, che tra l'altro oggi possono essere comunicate in rete  (web).

nella serie “rifrazioni”-  “alba e tramonto dal buio” i colori freddi che vanno dal viola al blu oltremare, cobalto, azzurro emergono dal nero e  sono contrapposti alle tonalità calde e luminose del marrone, arancio, giallo. una composizione che trova corrispondenze in un fenomeno fisico facilmente riscontrabile ovunque.
 

omaggio a valentina povarova

anche in questo caso  si tratta di una serie di immagini digitali realizzate con una normale stampante a colori teoricamente trasferibili via internet. le immagini in mostra sono però state spedite attraverso  la posta tradizionale e firmate personalmente dall'artista per arte struktura e la mostra “l'arte costruisce l'europa”.

questo è stato possibile attraverso la corrispondenza personale da me  intrattenuta   con valentina povarova di cui ho avuto modo di conoscere il lavoro attraverso la sua partecipazione ad una mostra di arte postale presentata al centro sociale leoncavallo alla fine degli anni  novanta.

così scrive l'artista: “l'arte è altra cosa dalla vita, sono attratta da
tutto ciò che è su di un altro piano dall'essere empirico:  fisico,
morale, sociale, politico.  l'arte supera questa vita spingendo ogni
 cosa verso il centro di gravità ... l'arte ci può aiutare a superare il
 peso del tempo  e della routine ... il mio scopo è vedere all'interno
 dell'essere ideale.  questa è la ragione per la quale ho una  passione
  per certe forme e colori.  una relazione di familiarità verso quel
 punto in cui la partecipazione è il più alto principio. questo mi da
  momenti di felicità, momenti in cui superare la mia sensazione
 di essere perduto nel mondo.  questa è la ragione per cui sono
un'artista
”.  valentina  povarova   (atti dalla conferenza:” science,
 politics and art in russia. an overview of the present situation”
 - “tradition of the russian  avant-gard in st.petersburg –
valentina povarova” - universitad autonoma de madrid –
madrid 1997 ) 

nonostante l'impianto hegeliano (o meglio neo-hegeliano) di questo pensiero non credo che valentina povarova nello scrivere ''l'arte è altra cosa dalla vita'' intendesse conferire  all'arte un attributo di superiorità così come viene inteso comunemente. è più probabile invece che intendesse questo superamento realizzato con i mezzi  propri dell'arte. questi infatti  a volte pur allontanandosi  dalla vita,  rifiutandone cioè la mera imitazione,  riescono ad entrare  ancor più in sua consonanza ribaltandosi solo successivamente o indirettamente in vita vissuta.  ma l'arte  “supera questa   vita”  allo stesso modo in cui una scoperta scientifica (e non solo) oltrepassando i limiti e  termini della vita di una singola persona  si relaziona con tempi e spazi più estesi. l'arte evidentemente per valentina povarova tende ad un ideale  punto di gravità  che accomuna in termini di partecipazione, almeno in un punto, tutto ciò che percepiamo. aspirazione questa che, come persona ed artista,  ha cercato di rendere con coerenza ed impegno sia nella vita che nelle sue opere.

brevi biografie:

paola zorzi

candelo 1956 vive a pralungo (biella). compie studi classici informatici e di comunicazione. frequenta quindi uno studio d'arte e pubblicitario. dal '75 al '92 lavora in una fabbrica tessile come operaia occupandosi tra l'altro di campionature colori e arte applicata.  parallelamente continua ad approfondire  le materie  artistiche. degli anni 80 è la prima  personale alla galleria del borgo di masserano. seguono collaborazioni con la galleria rino costa di casale monferrato e l'associazione culturale arte struktura di milano. entra in contatto con molte delle avanguardie artistiche del 900 e con  i gruppi italiani degli anni 90 con i quali espone in più occasioni.

nel 2007-8-9 è presente rispettivamente a srebrenica, bihac', castiadas e budapest.

suoi articoli sono stati pubblicati su riviste, edizioni d'arte e architettura, giornali e su internet.

valentina povarova

san pietroburgo 1933 – 2007. studi artistici all'accademia di belle arti di san pietroburgo. 1960 – si è ormai  formata come artista in ambito  maleviaciano e legato alle  avanguardie russe del  novecento:  malevic, mansouroff, filonov etc.  tra i  suoi professori non uffciali p.m.kondratiev, v.v.sterligov diretti discendenti di quella scuola. circa 200 sono le esposizioni clandestine tra il 1960-1980.  la prima esposizione ufficiale è del 1989. seguono quindi  mostre in russia, polonia, stati uniti.

paola zorzi

biella pralungo, agosto 2009

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