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 DIARIO 1


Cari amici eccomi qui, oggi finalmente sono connessa, e scrivo.

Ho passato questi giorni a New York con problemi di connessione. Certo non
è automatico che arrivi in un posto e accendi il computer e ti connetti.
Però le altre volte che ero stata qui era una figata, perchè OVUNQUE c?erano
segnali di reti senza fili, che il mio computer captava, e voilà con un clic
ero connessa ovunque fossi ( compreso nei bar e al parco)...

Questa volta, arrivata a casa di kevin, (casa che già conosco e che ha un
sapore quasi familiare perchè è la quarta volta che passo di qui in un anno)
accendo il computer certa di connettermi. e invece che cosa trovo? Tutte
le linee senza fili erano state bloccate con le passwords...la velocità americana!
Tutto cambia a tempi supersonici! Da noi le reti senza fili sono rarissime,
qui ce ne sono ovunque, ma sono già allo step successivo, tutti le stanno
bloccando con le password private. Per fortuna anche kevin ha le sue password,
e ciappinando (mi piace questa parola bolognese) sul mio computer, ha finalmente
permesso la connessione. E così eccomi online. Ho già chiamato qualcuno con
skype ed è pazzesco, sentirsi al telefono, come si fosse dall'altra parte
della strada, mentre si è dall'altra parte del mondo, e senza spendere un
centesimo.

Son tre giorni che son qua, e già vivo gli alti e i bassi. Cose belle e cose
faticose. Ma per ora non ve le sto a raccontare.

Mentre invece vi mando quello che scrissi all'aereoporto, a londra, tra un
aereo e l?altro. La sospensione di non essere ne qui nè altrove. Fantastica
e unica. già l?ho persa, ora che mi sono addentrata nella realtà di New York.

Tanti baci

liuba



1. in aeroporto ? London Heathrow

Il viaggio ha un fascino sottile e discreto. È il fascino del nuovo, del
futuro, dell'ignoto e della scoperta, ma è anche il fascino della malinconia
del lasciare, del passato che cambia, dell'eterno divenire..

Accadono cose impercettibili dentro la partenza, i preparativi, le nuove
cose e le nuove facce davanti agli occhi.

Fino a stamattina ero solo vuota, la mia mente come un computer negli ultimi
giorni si apriva solo per i dati e le informazioni relative alla partenza:
finire quello, non dimenticare quest'altro, telefonare a tizio, ah, la mail
a Caio, chissà se ho preso tutto... ma mi servirà questo o quello?

nessun sentimento per la partenza, solo una mente di dati impegnata nell'efficienza
di risolvere tutto.

E? quando si sale sull'aereo, che per la prima volta ti accorgi di essere
leggero.

I dati nella testa si azzerano. Ormai non servono più i dati, le memorie
e le informazioni. Ciò che è fatto è fato.

Rimangono le persone, gli affetti, che non hanno spazio, che non hanno tempo,
e rimangono sempre con te.

In volo ti accorgi che la tua mente si azzera, poi si rilassa, poi piano
piano cambia.

Ti accorgi che vede, che vede il diverso, e lentamente ritrovi una parte
nascosta che non ha identità, proprio per questo forse la parte più vera.
Sospeso tra gli spazi, senza un ruolo in nessun luogo. Puro volare. E puro
piacere. E puro essere. Nessun impegno, nessun desiderio, nessuna frustrazione.
Solo che l?aereo non cada. E in quel momento ti senti felice di essere stata
coraggiosa e di aver deciso. Sei partita.
 

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