ION KOMAN

ION KOMAN
alla
galleria arte rotaross

via andrea costa 2d - novara - tel+fax 0321 392637 - e.mail:rotaross@jumpy.it

fino al 10 marzo 2007

      

da martedì a sabato  10-12.30*16-19.30

ion koman è un artista  contemporaneo di raro equilibrio. e mentre le sue finestre  sono state talvolta  accusate di ricalcare la tradizionale veduta in/corniciata, una ben più nota serie di finestre: "windows", si affermava senza sollevare particolari reazioni.

una strutturazione ortagonale che in realtà, piuttosto che al dato  naturalistico, sembra riallacciarsi alla  tradizione maleviciana  e che,  a tratti, sembra voler aspirare   al rigore morale di un  mondrian,  in questo caso però senza un impianto critico o teorico dichiarato e quello specifico dispendio di energia  che deriva.

tutto cioè  si risolve internamente all'opera, nelle sue ragioni e alte qualità estetiche, in alcuni casi da leggersi anche  in chiave intimistica piuttosto che di critica aperta e diretta … considerata dall'artista del resto ormai obsoleta. 

ma da dove trae spunto l'equilibrio a cui si è fatto riferimento, inversamente presente ma meno evidente in ambito artistico di quanto non lo sia stata la dinamica comunicazionale e didattica delle famose "windows" informatiche a cui si è fatto riferimento?

non tanto nell'aver saputo  sfruttare semplicisticamente l'alta tecnologia  nelle proprie opere  che, come sovente avviene, quando non supportata da una  aderenza alla realtà, da una dialettica che tenda a superare se stessa piuttosto che ad affermarsi nella sostanzialità mediatica di cui si serve,  rischia di essere ridotta in breve tempo a modernariato.

quanto nell'aver rifiutato, non senza una punta di moralismo talvolta discutibile, la componente più rassicurante del tecnicismo, nell'aver in qualche modo reagito al non senso ancora oggi presente  nonostante tutta la tecnologia esistente … e che, se non è da imputarsi quale responsabile di tutti i mali da sola sembra comunque rivelarsi insufficiente.

è proprio  questo il momento in cui le opere di koman incrociano la migliore problematicità contemporanea.

è noto infatti come,  la migliore produzione artistica del  900 che  abbia abbracciato  gli strumenti tecnologici della modernità,  lo  abbia sempre fatto sentendo la necessità di un chiarimento,  di un loro  adeguamento alle problematiche fondamentali della società e della sua parte più svantaggiata. accompagnandola quindi  da una critica talvolta   acerrima quando non da prassi rivoluzionarie.  perchè quanto più gli strumenti sono affilati tanto maggiore è la difficoltà nel loro corretto e più incisivo  utilizzo … e se  maggiore  è il potenziale  benficio lo è  anche il potenziale danno che ne può derivare in un sistema obsoleto. 

un approccio, quello di koman, che solca un'altra via interpretando nuovamente la razionalità da una sfaccettatura particolare: quella  cioè di una sensibilità non assopita, del diritto ad un' esperienza umana   concreta resa evidente sia   dai materiali utilizzati che dalla critica  all' indifferenza della condizione materiale del "lavoratore" artista come di tanti altri.

una razionalità che si spinge fino ad accogliere un sentimento di nostalgia non decadente proprio di chi ha il coraggio di vivere  concretamente un contesto in cui tutto "scorre" e ne individua, oltre alla fatica e sofferenza,  la sua insostituibile importanza e bellezza interiore.

e mentre non è raro trovare anche  in chi si occupa di scienza e alta tecnologia, ancora un residuo estetico  accademico o una specie di classicismo insuperato quando non superficiale,  ritroviamo nelle opere di koman la modernità di una sensibilità ancora "attesa", la pulizia, la serietà  e sintesi della struttura, mentre la soggettività sembra quasi insita,  inscindibile nella matericità delle opere ancora e sempre provocazione all'intelligenza e sentimento umani.

una parte del ciclo aperto di opere a cui si fa riferimento,  intitolato "finestre",  è stato  presentato al grande pubblico nella mostra omonima tenutasi  nei locali della deutsche bank di biella nel dicembre del 2005 - gennaio 2006 che  comprendeva   opere dal 1991 al 1998.

nell'attuale mostra, koman, in seguito ad una risposta che negli anni si è rivelata  relativamente tiepida

rispetto all'impegnativo  ciclo " finestre", presenta (oltre ad alcune tele della serie "finestre") opere in cui restituisce al pubblico il piacere e  la sua sincera capacità cromatica e compositiva, la policentricità tipica della scuola russa da cui proviene.

paola zorzi                                                                                       
biella-pralungo 23 feb 2007

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