Il Festival Internazionale di Poesia di Genova, è unanimemente
considerato l’evento dedicato alla poesia più importante in Italia e uno
dei più prestigiosi a livello internazionale. Nato nel 1995 da un’idea
del poeta e scrittore Claudio Pozzani, questa manifestazione richiama a
Genova decine di poeti da tutto il mondo, dai Premi Nobel e autori di
grande popolarità, a nuove voci della poesia mondiale. La decima
edizione del Festival, che avrà luogo dal 17 al 30 giugno, coinciderà
con Genova Capitale Europea della Cultura, e trasformerà la città in un
enorme palcoscenico naturale, con oltre 60 eventi gratuiti tra
spettacoli, convegni, letture, mostre, happening in diversi punti di
Genova per tutta la giornata, oltre agli appuntamenti serali nel palco
centrale di Palazzo Ducale. Accanto a quello legato al viaggio, il
grande tema dell’edizione 2004 del Festival di Poesia sarà “La
ricostruzione poetica dell’universo”, che darà vita anche a un congresso
internazionale con 40 poeti provenienti da tutto il mondo, il 18 e 19
giugno all’Auditorium
Montale, Teatro dell’Opera. Tra gli eventi collaterali, sono da
segnalare la mostra "Magazzino Sanguineti" dedicata al poeta Edoardo
Sanguineti, le esposizioni "Scrivere contro la guerra" sull'opera di
Ingeborg Bachmann e "Diego Valeri" dedicata al poeta veneto, oltre
naturalmente alla personale di Paolo Gubinelli su testi inediti dei più
grandi poeti italiani contemporanei.
PAOLO GUBINELLI,
nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma
presso l’Istituto d’arte di Macerata, sezione pittura, continua gli
studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e
progettista in architettura.
Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana
che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e
stabilisce un’intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni
Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico
Castellani, Piero Dorazio, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo
Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a
numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di
noti critici: Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Mirella
Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Carmine Benincasa, Luciano
Caramel, Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Bruno Corà, Giorgio
Cortenova, Roberto Daolio, Palolo Fossati, Alberto Fiz, Francesco Gallo,
Mario Luzi, Lara Vinca Masini, Bruno Munari, Pierre Restany, Carmelo
Strano, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Cesare Vivaldi.
Hanno scritto di lui: Giulio Angelucci, Flavio Bellocchio, Goffredo
Binni, Mario Giannella, Armando Ginesi, Elverio Maurizi, Carlo Melloni,
Eugenio Miccini, Roberto Pinto, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria
Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti
Italiani : Andrea Zanzotto. Mario Luzi, Tiziano Rossi, Milo De Angelis,
Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua, Franco Loi, Maurizio Cucchi,
Alberto Caramella, Giuseppe Conte, Vivian Lamarque, Giancarlo Majorino,
Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Antonio Riccardi,
Mario Santagostini, Cesare Vivaldi.
Incontri di Bruno Corà
Quella che segue vuol essere una breve storia di incontri come la
raccolta di Paolo Gubinelli propizia.
Tempo fa, in un crepuscolo romano festivo e chiassoso come quello del
borgo leopardiano, mi capitò di osservare tra Piazza di Spagna e Largo
Mignanelli, passante tra molti eppure solitaria, Maria Luisa Spaziani.
Colsi in quel modo, nell’andamento assorto ma di abituale quotidianità
uno tra gli infiniti atti della sua vita, senz’altro riscontro
consapevole esterno che il mio sguardo. Vinsi, infatti, in quel
frangente, lo stesso mio desiderio di tentare un incontro, interrompendo
quel suo cammino, anche per pochi istanti. Resta così in me semplice ma
vivida l’immagine della poetessa in un giorno qualunque della sua vita
……
Con Luzi e Orengo gli incontri, seppur diversi, sono avvenuti in
circostanze di letture compiute in pubblico, seduti a un tavolo, in
confronti serenamente ragionati, in presenza del suono dei loro versi,
della loro voce, ma anche di opere d’arte che, in circostanze alterne,
ognuno di noi aveva a cuore di evocare. Luzi, che accolse un mio invito
a Prato, nel Centro di Arte Contemporanea, si spese generosamente in
una visita nelle sale del Museo e in un dibattito successivo nella
biblioteca.
……
Questi miei, perciò, sono semplici ricordi, velocemente tratteggiati per
non rubare tempo e spazio al lettore, dunque pretesti. Come gli stessi
disegni di Gubinelli, mercuriali policromi tracciati, per favorire
l’intreccio tra muse diversamente dotate. Quanto al deus ex machina
di questo episodio originalissimo, tra le molte considerazioni e i
pensieri relativi ai suoi acquerelli e incisioni, si tengano d’occhio in
particolare quegli umori orizzontali, quelle distese umidità cromatiche,
attraversate da gesti ora diagonali, ora sinoidali, ora incrociati come
pioggia, come vento, come vaporoso contrastato andamento. Lievi come
versi i suoi cieli, o le simmetriche lande lacustri ove immaginare
turbolenze turneriane o dilatate luminosità rotkiane. Sono questi gli
atti di ciascuno e di tutti gli autori oggi tra loro ravvicinati, che
lasciano presumere la segreta intesa:
-
C’è un orizzonte comune tra la pittura e la poesia
linea infinita ma conclusa
circolare dove
ut pictura poiesis
e viceversa
luogo di incanti.
Bruno Corà
Roma – Marzo – 2003
BZF – Ed. Vallecchi
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