Inaugurazione: 1
dicembre 2004 ore 18.00
Presentazione di Francesca Brandes
Sara Campesan è nata a
Mestre - Venezia - dove vive e opera in Via Mazzini, 5 Tel. 041 962237
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"ieri, oggi... e"
...del doman non
v'è certezza...
Futuro tascabile
Opere di Sara Campesan
Questa
è una storia di stra-ordinaria follia. Sara Campesan, quattro per venti
primavere: la guardi, in quell'incedere leggero; poi guardi le spirali
in perspex, gli alfabeti, le frange, i quadri-oggetto, e ti fermi a
pensare dov'è il trucco. L'illusionista è lei, da sempre, ma è talmente
brava che credi ti abbia detto solo la verità. Del resto non improvvisa,
lavora sodo, ma la sua ricerca razionale non può che emozionarci.
Ci si riconosce nei manufatti di Sara, si fa pace con le cose: nelle
campiture cromatiche piatte e lucenti, nelle trasparenze emerge la
fantasia più elementare, il "codice ovvio" di cui parla Munari.
E' un'artista col cilindro, da cui fa scaturire via via la bellezza
elegante del minimo necessario, la purezza che risponde alle domande. Il
trucco - se trucco esiste - è che la sua opera, coniugata nel tempo in
tanti modi, ma con la medesima coerenza (e questo allestimento
antologico lo evidenzia significativamente) reca in sé il Dna della
forma-mondo. Ecco perché il lavoro di Campesan è così importante: non
solo perché è cosciente, alto e serio, ma anche perché il contenuto è
visibile ai nostri occhi. Anzi, è il ritratto della nostra creatività
possibile. A voler definire il grado di insostituibilità di queste opere
nella nostra vita, dovremmo dire che è direttamente proporzionale al
numero di idee che contengono ed inversamente proporzionale allo sforzo
necessario per coglierle. Come il pane, a ben pensarci, o l'acqua.
Allora si può concludere che il lavoro di Sara è importante innanzitutto
perché ci è necessario. Ci aiuta la sua componente ludica (e ogni gioco
ha le sue regole), ci fa scorgere quello che era già sotto i nostri
occhi, ma non eravamo più capaci di vedere.
Incredibile quanto possa rivelarsi imaginifica la struttura delle cose;
fantastica, come quest'artista-folletto, plurima, ricca di possibilità.
Giovanissima, sempre: Sara Campesan non si è mai fissata in un clichè,
pur senza perdere di vista la propria firma, quella sinusoide ellittica
che da sempre l'accompagna (ancora un Dna, certo), si espande in
tridimensionale, si comprime nel campo del quadro, sfugge ai controlli.
anche qui c'è il trucco, o meglio il suo contrario: la connota, ieri
come oggi, la presenza fondamentale del progetto, non inteso certo come
studio preparatorio, ma come programma definito in ogni particolare
(simile, ma non identico a quello di architettura e design). Il suo
progetto serve a costruire figure ed oggetti la cui funzione - almeno da
principio - resta virtuale, o comunque subordinata all'idea. Ciò che
conta maggiormente, in tale percorso, è la forte carica potenziale che
il progetto di Sara reca con sé, come un futuro tascabile che offre
speranza e ci rende consci di quella stra-ordinaria e tenace follia che
chiamiamo esistenza.I lavori di Campesan, senza avere né il tecnicismo
del design né, tantomeno, il carattere occasionale, di annotazione
proprio di tanti artisti visivi, posseggono quanto basta a fissare
solidamente un'immagine. Chiodi visivi, ed attrezzi, e schemi. Da
quell'immagine, l'artista prende il via ed il prodotto del suo agire
trova la propria coerenza interna prima di tutto nel sistema linguistico
a cui appartiene e dopo, forse (ma soltanto in seguito), in una
possibile destinazione d'uso. Talvolta, le forme di Sara sono divenute
splendidi oggetti, ma la loro specificità è sempre rimasta nell'idea
originaria, nell'urgenza che regola la creazione. Un'arte necessaria è
molto di più che un'arte utile: si fa luce da sola, nei riverberi delle
resine nelle cromie degli acrilici, tanto che si potrebbe pensare che
tutta quella luce non sia altro, a sua volta, che un progetto di
Sara, uno fra i tanti. Un suo regalo, per quel futuro tascabile.
Francesca Brandes
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E' anche socio
fondatore dall'Associazione Culturale VERIFICA 8+1 di Mestre -
Venezia...
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INGRESSO LIBERO
Dal Martedì al Venerdì 16-20 - Sabato e Domenica 10-13 / 16-20 - Lunedì
chiuso
COMUNE DI VENEZIA
ASSESSORATO ALLA CULTURA
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