"BauForm" area di denincia e di dibattito


Che cos'è la BauForm: Giosuè Marongiu, Maracalagonis 16 luglio 2002...

A cura  degli operatori artistici del L.I.G.:
Beppe Bonetti, Giosuè Marongiu, Rudolph Rainer, Milan Zoricic

In questo spazio si intende denunciare e dibattere, quelle insofferenze sociali/generazionali che umiliano le realtà artistiche operanti nel mondo culturale dell'arte contemporanea; sottolineando di volta in volta le cause, che in questo nuovo millennio, paralizzano ed umiliano, quelle che dovrebbero essere le normali evoluzioni dell'arte, in grado di dare quella continuità storica, necessaria, a garantire la libertà intellettuale dell'uomo attraverso l'affermazione e l'espressione dell'arte, quale unico e insostituibile interprete in grado di dare senso alla sopravvivenza su questo pianeta...
Ci occuperemo altresì, di tutti quegli artisti validi che con il tempo sono stati messi nel dimenticatoio, nella speranza di ridare, come è dovuto, dignità e lustro a coloro che hanno contribuito, in maniera sostanziale, all'evoluzione dell'arte.

Un doveroso ringraziamento, va a tutti coloro che vorranno unirsi a questa voce, di modo che, anche chi è un poco sordo riesca a sentirla...

Il L.I.G.
16 settembre 2007


 

"IL FENOMENO ROMAN OPALKA"

Il nome ROMAN OPALKA, artista polacco nato nel 1931, compare nella locandina della prima mostra collettiva della galleria Minini di Brescia,30 anni fa. Ma Opalka è rimasto lo stesso “pittore concettuale”di quegli anni, intento a portare avanti una sua “folle idea”, da documentare su tela, e cioè l’idea di scrivere dei numeri in progressione (da 1 all’infinito) con un piccolissimo pennello immerso nel color bianco su una tela,all’inizio nera, poi con gli anni sempre più chiara fino al color bianco,a “registrare” il bianco dei numeri, oggi  milioni, sul quasi bianco assoluto della superficie. Ho visto queste sue tele di cm.196 x 135 ( la misura della porta del suo studio a Varsavia) esposte al F.I.A.C. a Parigi alcuni anni fa,(insieme ad un filmato di lui che si fotografa, davanti alla tela, ogni qual volta inizia a numerarne una nuova) con l’annuncio del superamento di non so più che cifra. In quegli anni la galleria Grossetti di Milano si occupava in esclusiva di questa singolarissima figura di uomo e artista che si prefiggeva di dare concretezza al tempo, scandendo numeri con la voce e scrivendoli, uno ad uno, con un piccolissimo pennello.Oggi dispiace che viva in Francia e porti prestigio a questa nazione, da sempre abile a fare affari con idee altrui. Certo nel caso di Opalka un’idea forte si fa caparbiamente opera. Il NULLA dell’ipotesi TEMPO si fa, nell’ARCHE’ del numero, sostanza visibile, che avanza verso un bianco (la morte ?) sempre più annichilente e minaccioso destinato, di nuovo, ad inghiottire la vita.

Beppe Bonetti

Dal giornale "Il Brescia" 4 dicembre 2006

siete invitati ad intervenire sui dibattiti in corso inviando i vostri scritti che saranno pubblicati all'interno di questo spazio...
( Potete inviare i vostri interventi a questa e-mail, essi saranno pubblicati senza alcuna censura o correzioni, purché firmati )

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