"ACCADEMIE"
di BEPPE BONETTI

Ho avuto spesso occasione di parlare con ragazzi diplomati dalle Accademie bresciane (ma non solo bresciane) e cercato di capire quale sia stato l’apporto formativo ricevuto. Ebbene l’inadeguatezza dei programmi educativi mi è sembrata subito evidente e ho creduto di capire perché l’ambizione massima di molti studenti fosse quella di compiere gesti o sparare qualche madornalità che li facesse diventare famosi, aspirazione legittima dopotutto, visto che le star di questo “pessimo mondo” tagliano in due animali (innocenti) per metterli in formalina, oppure attaccano per il collo bambolotti di plastica.In attesa che qualcuno attacchi la propria mamma ad un albero, come gesto creativo, mi rivedo un testo di Tomas Maldonado sulle vere accademie che hanno segnato il secolo. Scuole e modelli didattici che hanno tentato di creare“UOMINI LIBERI” attraverso un rigoroso programma educativo, volto a cambiare il modo di pensare. Innanzitutto il Bauhaus legato  alla grande personalità di Walter Gropius e poi il Vchutemas a Mosca (Ateliers Tecnico Artistici Superiori di Stato), infine la Scuola di Ulm progettata da Max Bill che ripropose un’estetica funzionalista nel momento in cui la Germania doveva essere ricostruita; i risultati raggiunti si vedono oggi! Noi oggi non crediamo ci sia qualcosa da costruire e in questo sta la nostra cecità della quale paghiamo e pagheremo il prezzo.In realtà c’è tutto da costruire e per fare ciò servono scuole e insegnanti. Ma gli insegnanti chi li prepara?

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