PINO DE LUCA


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                                                                                              “Tutte le cose hanno un numero, senza

                                                                                              questo nulla sarebbe possibile pensare

                                                                                              né conoscere.”

                                                                                              Filolao di Crotone

                                                                                                                                                                                   

Giocando sulle parole e sui significati si può dire che la vita è ritmo, colore, gioco, spazio, luce, movimento, forma, segno, gioia, trasformazione continua ma anche inquietudine, oscurità,  tensioni, contrasti, fatica e mille altre cose.

Il senso delle mie configurazioni, e dei miei segni, è profondamente legato a questi significati e   agli sviluppi delle relazioni con le esperienze sensibili di una percezione di “modernità fluida” o   “liquida” della realtà quotidiana, complessa e spesso confusa, che sempre più ci coinvolge.

Si aggiunga, poi, la mia predilezione, credo da sempre, per una visione geometrica della forma,

per le serie, per la combinatoria, per le proporzioni numeriche, per i colori e i loro effetti

mutevoli e cangianti. E, in misura non meno rilevante, l’interesse per la trasformazione topologica delle figure e degli spazi, per i flussi, per il tempo, per i ritmi, per il movimento, per la mutazione e altri problemi sulla forma che oggi vengono approfonditi con nuove ricerche anche attraverso la scienza del caos.

Il mio lavoro, dunque, si basa sostanzialmente su un approccio a processi di carattere logico,

sia operativi che di verifica, su concetti, esperienze  concrete, che si sviluppano con

una ricerca espressiva sperimentale e con i mezzi e il linguaggio della pittura. Sono immagini mentali, astrazioni geometrizzanti, che si fondano su insiemi di segni decostruiti, articolati in percorsi a scansione multipla. Segni fluttuanti che interagiscono nel gioco dell’espressione

dei ritmi, degli spazi, della luce. 

Il colore, strumento di altissime potenzialità linguistiche, è l’alleato principale della mia

visualità e progettualità. Il piacere di dipingere, del colore, è per me fondamentale.

L’interazione tra le forme dei segni e i colori, diversi in ogni modulo, genera una sorta di  sequenza infinita in una dialettica con molte valenze espressive, differenti e complesse, nel

senso di un viaggio mentale, con sempre grande curiosità e gioia.

“E’ un semplice gioco di forma e colore, senza la costrizione esterna di pretendere di essere altro da questo, e con il solo scopo di rallegrare con la loro esistenza.” (Max Bill)

 

Pino De Luca

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Sintesi biografica

 

Pino De Luca nasce a Monteroni di Lecce nel 1939. Vive e lavora a Genova.

Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma con Franco Gentilini e Mino Maccari. Si interessa allo studio delle varie tecniche artistiche e alla musica. Nel 1961 conosce Sinisgalli, Ungaretti, Fazzini, …

Collabora con alcuni architetti, a Roma, ove progetta e realizza opere pittoriche in materiali diversi, vetrate e opere plastiche. Nel 1965 diventa docente al Liceo Artistico di Genova e subito dopo all’Accademia di Belle Arti di Roma. Svolge attività didattica fino al 2000.

 

Realizza i suoi primi dipinti inoggettivi intorno alla metà degli anni sessanta, dopo aver prodotto opere figurative. Successivamente il suo percorso pittorico si svolge all’insegna di un aniconismo geometrizzante scandito dapprima per quadrati e losanghe interferenti, poi per trame lineari, con effetti di intensa vibrazione. A partire dagli anni Ottanta, il suo lavoro evolve verso articolazioni morfologiche e cromatiche in sequenze segniche fluide, dove il gioco dei tasselli cromatici si giova di equilibri instabili, dinamicamente composti.

Carlo Belloli lo definisce “tessitore di luce pulsante”.

Interessato al clima dell’arte cinetica e programmata, e profondamente coinvolto nelle vicende del costruttivismo e del concretismo internazionali, dal 1970 allestisce esposizioni personali e partecipa a importanti rassegne collettive in Italia e all’estero.

Dal 1973 fa parte del Gruppo Sincron di Brescia, a cui collabora Bruno Munari. Nel 1974 fonda insieme a Borella, Pizzo Greco, Baldi, Stirone ed altri il Centro Ricerche EsteticheLa Meridiana” di Genova. Nel 1985 è tra i firmatari del Manifesto della Nuova Visualità 1985, ideato da Carlo Belloli a Milano, promosso e divulgato da Anna Canali con esposizioni ad Arte Struktura in Milano e in altre sedi. Nel 1991 presso il Palazzo della Permanente in Milano, Riccardo Barletta presenta il lavoro di Pino De Luca con il tema “Incontro con il colore”. Nel 1996 è tra i vincitori al 1° Premio Trevi Flash Art Museum.  

Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private italiane ed estere.

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Mostre personali e collettive principali    

 

2011   Aguilar Branch, New York Public Library, New York – “The Last Book”.

 2010  Museum of Geometric and Madi Art, Dallas, USA – “Monumental and

             Intimate Art.                    

             Italian Club of Dallas, Dallas,USA – Presentazione della mostra “Monumental
            and Intimate Art” del Museum of Geometric and Madi Art.

             Zentral Bibliothek, Zurigo, Svizzera – “The Last Book”.

 2009  Punita Hacienda Gallery, Mumbay, India – “L’arte costruisce il mondo”, Arte                                

             Struktura, Desenzano del Garda.

             Museum of Geometric and Madi Art, Dallas, USA – “Movement, Light,

             Space, Time, Dimension and Color New works by Geometric and Madi artists”.

             Lavatoio Contumaciale, Roma – “Alberto Casiraghy, gli Amici e Roma”.

             Palazzo Comunale, Civitanova Marche – “Segnixlibri, rettangoli d’amore”.

             Foyer der Stadtbibliothek, Bayreuth, Germania – “Minibooks. Metamorfosi del         

             Libro”, Biblioteca D’Arte, La Spezia.

             ArtVerona 2009, Verona, Galleria Eidos, Immagini contemporanee, Asti.

             Forum Konkrete Kunst, Erfurt, Germania – “Hommage an eine

             grundergeneration”.

             Associazione Altom@rte, Sperlinga, Enna – “Arte e artigianato … tradizione e    

             Innovazione”.

             Fiera Internazionale di Genova, Arte Genova 2009, Galleria Eidos, Asti.

             Museo di Castelnuovo, Maschio Angioino, Napoli – “In-Forma Geometrica”.

 2008  Cité des Géométries, Maubeuge, Francia – “Collection de Maubeuge”.

             Centro Polifunzionale del Comune di Nissoria, Enna – “Rossomalpelo. Liberiamo

             i bambini dalla schiavitù”.

             Sala delle Grida, Palazzo della Borsa Valori, Genova – “Immagini dell’Arte nel

             2° Novecento a Genova. Due generazioni tra Astrattismo e contaminazioni

             Concettuali”.

             Palazzina delle Arti, La Spezia – “Metamorfosi del libro, Minibooks”.

             Galleria Civica ‘G.B.Bosio’, Desenzano del Garda – “L’Arte costruisce l’Europa”,

             Arte Struktura.

 2007  Chiesa di San Giacomo degli italiani, Napoli – “Lo specchio Geometrico del  

             Mondo”.

             Associazione Amici delle Arti, Gargnano, Brescia – “Arte costruita: incidenza

             Italiana”, Arte Struktura, Desenzano del Garda.

 2006   Ulisse, Incontrare l’arte, Bogliasco, Genova.

             Arte Struktura, Desenzano del Garda – “Omaggio ai 33 anni di Arte Struktura

             di Milano.

 2005  Galleria Leopardi V – Idea, Genova – “Percezioni Visive Cinetiche e Optical,

             1950 -1970. Omaggio a Rosa Leonardi”.

             Museum of Geometric and Madi Art, Dallas, USA – “Celebration of Geometric Art”

             Arte Struktura, Milano – “33 anni di Arte Struktura”.

             Centro “Valmaggi”, Sesto San Giovanni, Milano – “P, De Luca e P. Zangara”.

             Galleria di Palazzo del Carmine, Caltanissetta – “Libretto digitale. Omaggio a

             Mauro Manfredi”, Il Gabbiano, La Spezia.

             Galleria Ma, Napoli – “Proiezioni avanzate dell’astrazione geometrica. S. Cecere

             e P. De Luca”.

             Galleria Vismara Arte, Milano­ “Vismara Arte 40 anni 1965 2005”.

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Brani di testi critici

 

…”A guardar bene si scopre che Pino De Luca, anche quando compone i suoi moduli più semplici tendendo a un vero intarsio, non cancella affatto l’antica matrice iconica, sia essa individuata nella dominante cromatica còlta in un ambiente urbano come quello ligure in cui lavora, sia essa la morbida e calda violenza del sole in un momento meridiano della terra pugliese dalla quale trae origine. Allora i moduli formali che compongono i dipinti di De Luca non appaiono più una variazione a freddo o decorativa di pochi temi figurali, ma si rivelano per quello che sono, cioè un’indagine su strutture linguistiche profonde e, soprattutto, un tentativo audacissimo di sintesi tra rigore universalistico e interesse sensuoso per l’hic et nunc, tra superficie dipinta e spazio-luce (uno spazio-luce che è al tempo stesso simbolico e reale), tra materialità e immaterialità, quasi come al primordio della pittura moderna, e cioè nelle tessere musive di Bisanzio.”  

 

Corrado Maltese

 

Roma, marzo 1973

 

 

…”Le coniugazioni di queste forme sono infinite e il gusto controllato con cui gli incastri delle stesse avvengono disperdono quel sospetto di meccanicità che si potrebbe generare. Qui i riferimenti sono svariati e non solo dal punto di vista filologico, ma anche rispetto ad una assimilazione di sistemi rappresentativi tipici della cultura o meglio delle tecniche contemporanee.” …

 

Floriano De Santi

 

Brescia, febbraio 1975

 

 

…”Proprio come ci accade quando ascoltiamo le logiche e rigorose battute di un Bach o di

un Vivaldi. Che ci occupano la mente in modo strutturante e strutturabile e che suscitano quegli archetipi che potenziano, contemporaneamente, il dato formale di presenza simbolica dell’emozione.”…

 

Germano Beringheli

 

Genova, febbraio 1984

 

 

…”Così De Luca segnala i confini del territorio ancora da esplorare nel proposito di

domani.

Grato per il suo intelligente contributo all’iconografia segreta del poeta che costruì parole dislocabili da allineare sulle pareti delle nuove architetture come silenzi di pagine evase dalla biblioteca.

Riconoscente per il ricordo affettuoso del tessitore di luce pulsante che mi ripartisce la mappa di un sistema da teorizzare.” …

 

Carlo Belloli

 

Milano, luglio 1989

… “I valori cromatici, messi in luce dai recenti dipinti di De Luca, credo che vadano ulteriormente additati. Infatti in questi lavori si determina un vero e proprio scavalcamento della geometria euclidea. Una specie di post-geometria. Si tratta di questo: nel dipinto non appare mai una forma autonoma; cioè possiamo fissare un qualunque lacerto cromatico, ed esso si tramuta cambiando colore nei lacerti contigui, senza avere mai una sua singola configurazione. Vi è così un gioco continuo di scambi formali, che sono poi scambi cromatici, che sono poi scambi di posizione, che sono poi scambi di timbro, che sono poi scambi di luce.” …

 

Riccardo Barletta

 

Milano, settembre 1991

 

 

… “con quella vocazione all’equilibrio ponderale che definisce gli assetti compositivi di

De Luca che pur rivelano, al di là della “texture reticolare della tela” una vera e propria “vibratilità percettiva.”…

 

Rosario Pinto

 

Napoli, maggio 2005

 

 

… “Il tuo video è stato di particolare interesse per me. Penso esprima un concetto simile alla musica minimalista di Steve Reich.” …

 

Heidi Bierwisch

 

Erfurt, febbraio 2008

 

 

 

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