ARIANNA SARTORI
ARTE & OBJECT DESIGN
Via Ippolito Nievo, 10 - 46100 MANTOVA
Tel e Fax: 0376 32.42.60 - info@sartoriarianna.191.it
presenta:SCULTURE DI:
LISA NOCENTINI
Le Pensierose
4 - 22 aprile 2009
dal 17 gennaio - 5 febbraio 2009
ARIANNA SARTORI
ARTE & OBJECT DESIGN
Via Cappello, 17 - 46100 MANTOVA
Tel e Fax: 0376 32.42.60 - info@sartoriarianna.191.it
Nome della Galleria: Galleria "Arianna Sartori"
Indirizzo: Mantova - via Cappello, 17 - tel. 0376.324260
Titolo della mostra: Lisa Nocentini. Le Pensierose
Mostra a cura di: Arianna Sartori
Date: dal 4 al 22 aprile 2009
Inaugurazione: Sabato 4 aprile, ore 18.00. Sarà presente l’artista
Orario di apertura: 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi
La Galleria d’Arte Arianna Sartori di Mantova, nella sede di via Cappello 17, dal 4 al 22 aprile, presenta una mostra personale dell’artista fiorentina Lisa Nocentini intitolata “Le Pensierose”.
L’inaugurazione è prevista per Sabato 4 aprile alle ore 18.00 alla presenza dell’artista.
Lisa Nocentini nasce a Firenze nel 1955.
Dopo gli studi presso l’Istituto Statale d’Arte di Firenze dove ha ottenuto nel 1978 il Diploma di Arti Applicate e dove è stata allieva di Salvatore Cipolla; ha studiato pittura e ceramica presso l’Ecole des Beaux-Arts di Aix-en-Provence e pittura con Fernando Farulli presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel corso della sua formazione frequenta corsi specialistici tenuti dai ceramisti inglesi David Leach, John Colbeck, Sebastian Blackie, Walter Keeler, Ian Gregory, dall’americana Ruth Ann Tudball, dal giapponese Takeshi Yasuda, e da Giovanni Cimatti.
Dal 1978 al 1981 come apprendista presso il laboratorio di ceramica di Bruno Gambone a Firenze perfeziona, tra le altre cose, la tecnica della tornitura. Nel capoluogo toscano, alla fine del 1981 apre il proprio laboratorio, dove esegue una produzione di oggetti d’uso fatti a mano in grès. La sua ricerca si incentra anche sullo sviluppo di impasti ceramici e di smalti personalizzati per l’alta temperatura e sulla cottura in riduzione. Durante questo periodo partecipa alla fondazione del Consorzio Mestieri d’Arte, una associazione di artisti-artigiani il cui scopo è stato di valorizzare i mestieri tradizionali.
A partire dal 1990 il suo lavoro si evolve gradualmente verso la produzione di pezzi unici, pezzi che comunque mantengono un forte legame con il concetto del “contenitore”. Dal 1997-98 i suoi lavori iniziano ad appartenere più decisamente all’ambito della scultura. È infatti in questo periodo che i pezzi figurativi sono divenuti predominanti. Nonostante il fatto che i materiali e i procedimenti che tuttora usa rimangano nell’ambito proprio della ceramica, la sua produzione si è allontanata progressivamente dalla ceramica in senso stretto. Nel suo lavoro attuale all’uso della terracotta abbina quello del legno e di altri materiali quali la corda, il ferro, e elementi vegetali.
Come ceramista, e poi come scultrice, espone in mostre personali e collettive e partecipa a concorsi in Italia, Germania, Svizzera, Grecia e USA. Tra le mostre personali più significative ricordiamo quelle presso la Saci Gallery, Firenze (2002), presso lo Showroom Poli, Firenze (2005), presso la Galleria Zerotre, Orvieto (2006) e presso Una Casa per l’Arte Contemporanea, Pontassieve (2006) in occasione della quale ha anche prodotto le opere visive per il libro d’artista Abbecedario n. 13. Nel febbraio 2007 lavora all’installazione Do not disturb per Artouro a Firenze, lavoro, quest’ultimo, premiato con il riconoscimento per la migliore installazione. Nel corso del 2007 inoltre espone nell’ambito delle mostre Pater, a Firenze, Reverie, a Pietrasanta e Toscana tra terra e mare presso la ex-Fornace Pasquinucci a Montelupo Fiorentino. Recente alla sua partecipazione alla rassegna “2008 Concreta Sculture Ceramiche” di Certaldo, insieme agli artisti Babel, Mair Zischg, Polseno, Rontini e Woodman.
I suoi pezzi si trovano in importanti collezioni private in Italia e all’estero (M. Theodorakis, Atene, Grecia; Jane Fortune and Bob Hesse, Indianapolis, USA; Mary Beckinsale e Jules Maidoff, Firenze; Cinzia TH Torrini, Roma; R. Monteverde, Roma; A. Borsetti Venier, Firenze, ecc.).
Il suo lavoro è stato oggetto di pubblicazioni monografiche (Lisa Nocentini, sculture in terracotta, Morgana Edizioni 2006), e di articoli e notizie apparsi su riviste specializzate quali Kerameiki Techni ( Agosto 2004) Ceramics Monthly e Ceramic Review. Di lei hanno scritto: Mary Beckinsale, Jules Madoff, Daria Filardo, Roberta Bertozzi, Maria Lenti e franco Bertoni.
Dopo aver tenuto corsi di ceramica nel suo studio per alcuni anni, nel 1990 è entrata a far parte del corpo insegnante dello Studio Art Centers International di Firenze, prestigiosa università americana che offre corsi d’arte a studenti di tutto il mondo. Dal 2006 è a capo del dipartimento 3-D della stessa scuola.
Giudizi critici:
Metamorfosi
La tavola anatomica si amplia di nuovi, inaspettati elementi - di altri corpi. Creature zoomorfe e antropomorfe: sull’orrido vince la grazia, la naturalezza prevale sulla brutalità che percorre ogni metamorfosi. Qui si assiste a un versamento di forme e lineamenti leggero, pacificato - una nell’altra senza attrito, senza violenza. Senza clamore. La genia di Bosch, privata tuttavia della vena più dissacrante. Sulla frizione dei nessi, sulla prepotenza analogica, sulla cicatrice cresciuta nella giuntura uomo-animale, si stende il fare della mano che dà sollievo, che modella, che ha cura per l’ibrido e lo fa venire in luce. E mentre procede plasmando sembra dire: “abbi paura” e “non avere paura” - dei tuoi incubi.
Il Rivestimento dei Sogni
È una vera e propria generazione, provocata dalla stessa intelligenza che guida la germinazione botanica. Senza un disegno esplicito ma con l’impressione di una segreta, esatta ragione d’ordine. Un ordine di maternità, dove le partorienti si mescolano con i nascituri, i nascituri vedi ritornare nel parto. Generazione sospesa in un accenno, in una sortita, in un discreto sporgersi - gli ovali incorniciati, quello sbucare dei volti, sempre stupefatti, da orifizi, anelli, scanalature. Quasi congelata nell’involucro della placenta, nella guaina del colore, filamentosa e solida, la vita mitiga la propria irruenza - rappresa in una lieve pellicola, simile all’etere lattiginoso dei sogni. A quel venire delle cose sognate come attraverso un rivestimento, uno strato viscoso e sottile.
La Piccola Parata
Le statue sembrano allestite in una piccola parata, per quel loro poggiare su minuscoli piedistalli muniti di rotelle e di cordicella da traino - trabiccoli che ricordano i giochi di un’infanzia lontanissima. Che tipo di musica ad accompagnamento di queste semi-ambulanti sculture? Lievi ansiti, rullio di tamburi di latta, sonatina sghemba di trombette, acustica argentina di pianola meccanica - ecco la petite marche della stirpe dei mutanti.
Roberta Bertozzi, 2006
Scritto in occasione della personale a Pontassieve (FI) presso “La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea”, settembre 2006.
Lisa Nocentini per Concreta 2008
Lisa Nocentini ha esordito in campo ceramico interessandosi all’oggetto. La cultura “bassa” dell’arte popolare, contaminazioni figurative e utilizzo paritetico di vari altri materiali hanno concorso all’enucleazione di questa sua prima produzione.
La sua proposta più caratterizzante è, invece, quella più recente che l’ha vista dedicarsi a sculture di carattere figurativo che sembrano uscite da un bestiario medioevale. I “mostri” che percorrevano i capitelli, i portali e le pareti in pietra delle cattedrali romaniche e gotiche si ripresentano alla modernità con figure mutile o composte da parti umane e animali: cani e uccelli con testa umana, corpi attraversati da pesci che sostituiscono le braccia, compenetrazioni e combinazioni uscite dal gabinetto di un chirurgo pazzo e al limite dell’onirico e del surreale. Il colore, vivace ed acceso, e una vena ironica distolgono parzialmente l’attenzione dagli aspetti più orrifici di questa proposta visionaria contribuendo ad una sorta di opera di rimozione di perduranti incubi e di ataviche tensioni interiori. Quando fittamente raccolti in cassette, questi esseri alla Hieronimus Bosch innescano tra di loro rimandi e relazioni non solo visive; quando assumono il carattere della scultura vera e propria appare ancora più evidente la loro “diversità” dai modelli di una levigata, zuccherosa e patinata visione del reale, oggi imperante e quotidianamente imposta, con effetti placebo, dai mezzi di comunicazione di massa.
La forza d’urto contenuta nelle opere di Lisa Nocentini trova probabili riscontri in esperienze ceramiche quali quelle di Andrea Parini e di Federico Bonaldi ma dimostra di saperne continuare i propositi stemperando un comune anarchismo visivo e rustici brutalismi con opere in cui il desiderio di racconto risulta accattivante e, spesso, anche indulgente. In questa ricerca di una possibilità di “creatività bassa” la cultura ceramica popolare, spesso dissacratoria ed irriverente, ha dato notevoli contributi e Lisa Nocentini vede in essa ancora fertile humus per una proposta contemporanea felicemente inserita nel grande solco di una antica tradizione, immeritatamente considerata marginale, che ancora attende adeguato riscatto.
Franco Bertoni, 2008
GALLERIA D'ARTE ARIANNA SARTORI "Arte & object design"
Via Cappello, 17 - 46100 Mantova
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