Domenico pupilli è nato nel 1943 a
Grottazzolina (Fermo) dove risiede e lavora nello studio di Piazza Marconi, 3.
Laureato in Lettere, ha insegnato Storia della'Arte
nel liceo di fermo. Disegna dal vero (dal 1966), incide all'Acquaforte (dal
1970) e dipinge (estemporaneamente) avendo come Maestro di riferimento Luigi
Bartolini. Conosce nel 1972 i Concretista Fulvio Belmontesi, lombardo di
origine marchigiana, e realizza Collages ed Assemblages astratti con cartoncini
fustellati; ha come maestro di riferimento Bruno Munari. Dal 1983 inizia una
ricerca fotografica sul paesaggio con installazioni di "Dischi Cromatici" e la
fotoriproduzione del tono del << Magnificat >> di Botticelli, esponendo coi
Gruppi << Fotoidea >>e << Fotoalchimia >>coordinati da Mirella Bentivoglio. Dal
1998 collabora col Gruppo di incisori marchigiani << La Luna >>. Dal 2001
interpreta fotograficamente personaggi della cultura come: Verdi, Freud, Primo
Levi, oltre che se stesso nei ruoli: Familiare, Didattico, artistico. Ha
partecipate a iniziative Mail-Art con la Mail-Artista Anna Boschi. Negli anni
'80-'90 ha dato vita al Gruppo <<< Modulo >> composto da artisti marchigiani.
Dal 2010 disegna Configurazioni Astratte con la tecnica del pastello ad olio. Ha
pubblicato studi su: L. Bartolini, G. Morandi, O. Licini.
Esposizioni:
Bologna, Milano, Brescia, Vigevano, Mestre, Chiavari, Savona, Prato, Macerata,
Fermo, cava Dei Tirreni, Lecce, Perth, S. Paolo.
Testimonianze:
M. Bentivoglio, L. Crocenzi, E. Maurizi, L. Diana, T. Avagliato, L. Del Gobbo,
D. Marangon, S. Rescio, E. Treccani.
Opere:
Nelle Raccolte: << Pecci >> di Prato, <<Maga >> di Gallarate, <<Mars >> di
Smerillo (AP), nelle Collezioni: Fermani (Milano) Bonomi (Polaveno), Nizzi
(Brescia).
Questo Curriculum è stato redatto nel
Novembre 2012.
Dino Marangon:
"...Domenico Pupilli ha fatto propria la forma archetipica del cerchio per
esplorare la multiforme varietà del reale. Forse colpito dalla "distribuzione",
a partire dai primi Anni Ottanta, nell' ondulato paesaggio marchigiano, delle
"rotoballe" nelle quali una rinnovata tecnologia agricola veniva più
funzionalmente compattando il fieno e la paglia dopo la mietitura... ...Nascono
così i vasti cicli di opere che Pupilli realizza avvalendosi di materiali per
lo più di risulta, quali gli scarti delle lavorazioni delle industrie di
imballaggio e in particolare dei residui di fustellatura, nitidamente montati
"a collage" su supporti tecnologicamente ricercati come il
leggerissimo Kapaline..."