Nasce a Cattolica nel 1943. Studia all'istituto d'Arte di Pesaro. Soggiorna a Londra dove studia e collabora con artisti inglesi delle correnti Prymary Structures e Minimal. Nel 1972 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Dall'iniziale esperienza nell'ambito dello strutturalismo primario, tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70, la sua ricerca si evolve attraverso la Minimal Art, fino ad una personale interpretazione della Land Art. Dalla fine degli anni '70 passa alla creazione di sculture tradizionalmente intese alla installazione di elementi plastici monumentali inseriti in ambienti aperti o in spazzi definiti da preesistenti strutture architettoniche, con l'intento di operare una "modificazione d'ambiente" temporanea o permanente. Sono presenti "installazioni permanenti" in Slovenia, Italia, Olanda, Francia. Dal 1991 fa parte dell'associazione di Operatori Visivi Verifica 8+1 di Mestre - Venezia.

Ultime esposizioni:

-1991   padova, Fiera, Arte91, scultura nel parco Museo di Riccione

-1992   Zilina (Slovacchia), Povanska Galleria

-92/93  Parigi, Grand Palaie, Salon d'Automme

-1994   Hunfeld (Germania), Museum Modern art

-1995   Stra (Venezia), XLVI° Biennale di Venezia su invito di Le Venezie

-1996   Marie VI Ar. (PARIGI), Moceaux Choisis

-1998   Gradisca d'Isonzo (Gorizia), Elogio del raziocinio

-1999   Mestre (VENEZIA), Verifica 8+1=20!

-2000   Correzzola (PADOVA), Corte benedettina, Geometricamente

            L'opera d'arte non ha bisogno per essere tale di una preziosa cornice che la racchiuda o di un piedistallo che la elevi ma vive a lungo tanto quanto permane la sua capacità comunicativa, di interazione con l'esterno. il lavoro di Riziero Giunti non mira ad essere oggetto di edonistica contemplazione ma vuole agire, condizionare, la realtà che lo accoglie, vuole essere idea-corpo, strumento di conoscenza dell'ambiente in cui viviamo ma che spesso attende ancora di essere visto. Una nuova prospettiva, una presenza estranea e straniante può creare sinergie inaspettate e svelare inediti scenari del conosciuto.

 

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