24 Aprile 22 Maggio 2004

      

" Ad libitum "  Musica da vedere

Interazioni tra musica e arti visive di 52 artisti contemporanei italiani e stranieri.

In collaborazione con il Circolo Culturale Il Gabbiano e L'Istituto per i Servizi Culturali del Comune della Spezia

...ad libitum    

Nicola Cisternino

"...Aspetto con ansia il giorno in cui tutto sarà libero piutosto che proibito"

(John Cage)

 

...Che sia una finalità estetica, e in special modo legata alla musica come puro piacere, diletto (da cui dilettante), quel "privilegio" un tempo aristocratico così strettamente associato all'esercizio dell'arte, l'espressione ad libitum è rimasta, nel suo utilizzo storico, generalmente circoscritta alla sezione finale di una pagina o di una composizione per affidare all'interprete la piena gestione dell'evento sonoro... nel tempo che rimane. Piacere ma anche libertà, libertà di continuare e soprattutto di gestire il tempo che può anche coniugarsi con l'Infinito... quasi un suono che rimane e che mai avrà fine nella mente (... il suono che ognuno si porta dentro?) anche se una "fine" l'avrà prima o poi come stretto fatto percettivo. Piacere, Libertà, Infinito (azione nel e con il tempo)sono questi i presupposti di ad libitum," in-stallazione" nel senso di esser dentro lo stallo, la sospensione del tempo spazio (del suono? della visione?...) di pagine,materie, segnali che al suono, in quanto pre-cognizione che precede l'idea culturale di musica che in Occidente abbiamo oggi, conducono. Nella convenzionale classificazione musicale ad libitum può anche indicare delle opzioni (la scelta di uno strumento rispetto ad un altro, la facoltà di omettere oltre che ripetere certe parti della composizione); è una sorta di patrimonio dell'origine orale del suono che trapassa nella scrittura di esso.  Oltre che un valore (e un potere - quello di una scelta, di una decisione...) che si affida all'interprete nel processo comunicativo dell'esperienza con il suono (autore- interprete - pubblico) rappresenta anche questo sigillo, dell'oralità appunto, che nel caso del suono è una vera marchiatura col fuoco. La possibilità della libera scelta da parte dell'interprete si traduce dunque nella diretta e piena interazione (oggi interattività) tra questi e il pubblico, l'occasione, il luogo-spazio... ( gli infiniti possibili bruniani così cari a Luigi Nono). Il suono torna all'uomo, in quanto occasione "umana". Certamente, sul piano"combinatorio" le macchine sono potenzialmente gli interpreti eccellenti del principio dell' ad libitum, ma il " fattore umano", anche con i suoi ricorrenti meccanismi di pre-vedibilità, certamente resterà decisivo sul piano dell'esperienza più che del risultato.                                                                             Su questo "principio" strettamente legato al piacere  (libertà di una scelta ma anche e soprattutto esercizio ludico) / libertà (dal pensiero all'azione) / infinito (collocarsi in una particolare condizione temporale) che è l' ad libitum, si strutturano moltissime esperienze di "ibridità estetica"e nuove sensibilità linguistiche (nel senso di molteplicità sensoriale). Le opere presentate all'occhio (in quanto "oggetti-materia") ma anche all'orecchio (in quanto "memoria-pensiero") si collocano dunque in questa condizione privilegiata della percezione e della comunicazione (scambi di sensi) che è quella della sospensione di cui si accennava. Sospensione del tempo, ma anche, grazie alla velocità e al tempo reale, sempre più dello spazio, in quanto processo antigravitazionale, che distacca le refenze dirette (o della terra) così tipico dei processi artistici del secolo scorso - la vera trasformazione tra l'uomo e ciò che gli sta intorno, tra interno ed esterno, tra silenzio e rumore, tra pieno e vuoto...

 

Inaugurazione Sabato 24 Aprile 2004, ore 18.00

dal 24 aprile al 22 Maggio 2004

orario di galleria: 16,30 - 19,30  giovedì, venerdì, sabato.

Sede dell'Associazione, Galleria d'Arte e Archivio: 

Via Mazzini, 5 -  30171 Venezia - Mestre, Tel. 041/962237 - 041/981193

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