ROBERTO SGARBOSSA
 sabato 14 gennaio 2006, alle ore 18

"XTURBAZIONI"

L'artista padovano, alla sua prima personale a Mestre, presenta 30 opere recenti. Sono importanti perché segnano un cambiamento nel suo percorso artistico, caratterizzato dalla scelta di un supporto  di materiale povero, come il cartoncino, sul quale linee diritte, inclinate o serpeggianti dai colori vivacissimi vibrano e nello stesso tempo proiettano una illusoria terza dimensione.

Durante l'inaugurazione, la flautista Chiara Dolcini Gayatrii eseguirà musiche di Renata  Zatti per flauti e voce.,

Presenta la mostra Claudio A. Barzaghi.

"La vita comincia a quarant'anni" , recita l'adagio. Ma quando arriva l'intuizione che te la cambia la vita? Non si sa, o non si può dire! Però un aiuto per capirlo potrebbe darcelo Roberto Sgarbossa, lui che a un certo punto del cammino la giusta soluzione se la ritrova davanti, a portata di mano, già imbrigliata nelle sue corde espressive. E così, come alcuni grandi, ricomincia da tre: "punto, linea e superficie".

Basta guardarle le sue opere, magari da vicino, magari compiendo piccoli spostamenti per il corpo o con il capo, per capire quanto sia stato felice l'incontro con un materiale povero o sottovalutato qual è il cartoncino. Sotto il suo pennello il rilievo del supporto diventa una ricca "superficie", animata, duttile, colorata, ingannevole e complice; come si conviene alle cose che celano un segreto. E  poi la "linea", o meglio, il suo trionfo. Qui le linee - dritte, inclinate o serpeggianti che siano - vibrano e seducono,  semplicemente, privilegio concesso solo a chi possiede e sa mantenere un segreto, appunto.

Apparentemente il tris è incompleto, manca il "punto". Ma anche questa è un'illusione, infatti gioca a rimpiattino con l'occhio dell'osservatore, esattamente li dove le linee s'incrociano sovrapponendosi e lì dove si segmentano a tal punto da ridursi a unità minima. L'artista/tessitore Sgarbossa la sa lunga.

Poi si dovrebbe parlare del gusto e dell'abilità con la quale vengono scelti e accostati i colori, e almeno accennare all'invasione dello spazio, allo sfondamento nella terza dimensione delle nuove forme totemiche, insomma, la serimentazione tuttora in corso. Però sarebbe, ingiusto, le opere si devono vedere e rivedere,non tutto si svela di un segreto. Che segreto sarebbe?

Claudio A. Barzaghi
 

La mostra resterà aperta Dal 14 Gennaio all'11 Febbraio 2006
 
Orario  16,30  19,30  -  giovedì, venerdì, sabato

Sede dell'Associazione, Galleria d'Arte e Archivio: 

Via Mazzini, 5- 30171    Venezia - Mestre, Tel. 041/962237 - 041/981193 sito internet:www.giosuemarongiu.it

Per saperne di più...

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