GEA D'ESTE
 sabato 15 Ottobre, alle ore 18
Presentazione di Dino Marangon

" Emozione,volontà, desiderio, ansia di conoscenza, immaginazione, sono alcune delle componenti essenziali dell'uomo e costituiscono i fondamenti della creazione artistica.
 

Per Gea D'Este l' incipit appare sempre l'esigenza e la volontà di mettere a tema tutto questo costruendo una sorta di griglia, di struttura in grado di codificare in qualche modo la molteplicità del reale, sia interno che esterno. Non si tratta tuttavia di un atteggiamento puramente, astrattamente razionalistico, perchè l'artista intende realizzare concretamente tale reticolo conoscitivo. Per rispondere a tali insopprimibili istanze Gea D'Este ricorre a nuovi materiali resi disponibili dalle moderne tecnologie: l'acetato, il lattice, le nuove resine che, per la loro stessa duttilità, elasticità, fluidità e persino docilità, pur nella loro segreta, rischiosa energia delle coesioni molecolari e dei legami chimici che li innervano, sembrano meglio appropriati a svolgere, nella loro costitutiva processualità, tale delicatissima funzione, proponendosi quale emozione diretta, quasi una sorta di vera e propria secrezione della sensibilità dell'autore.
Il soggetto, l'artista ribadisce così le proprie capacità demiurgiche fino al punto di produrre la materia stessa delle proprie creazioni, dosandone la consistenza, la capacità o la trasparenza, l'oscurità o la baluginante lucidità.
La superficie sulla quale verrà configurandosi l'opera non appare più, all'inizio, come una dimensione pienamente libera e virtuale: la creazione non parte più, infatti, da una sorta di tabula rasa, dalla pura pagina bianca.
Non c'è quindi più una netta distinzione tra supporto e contenuti.
Tali caratteristiche sembrano altresì consentire all'universo personale e mondano come di impigliarsi, di trattenersi, di trovare spazio nella fluttuante bidimensionalità di tali sostrati, veri e propri momenti di coagulo e di aggregazione, ricchi di interne, segrete articolazioni e modulazioni che, d'altronde, vanno evidenziando superfici ricche di sottili increspature, grumi, stratificazioni.
Ma un ulteriore interessantissimo ambito di ricerca ha recentemente attratto le riflessioni di Gea D'Este.
Ne è nata una serie di candidi lavori. nei quali un piccolo quadrato o un rettangolo di sottile pellicola in PVC, sovrapponendosi al fondo immacolato, viene incurvandosi e rialzandosi leggermente sui bordi.
L'opera è definita esclusivamente da questo lieve aggetto e dall'aria che vi è incorporata o aleggia nelle circostanze.
Pur in questo insieme minimale, il particolare tipo di materiale semitrasparente, assorbendo e irradiando la luce, induce l'osservatore a un processo di ricerca e di indagine visiva che lo spinge, ad esempio, a soffermarsi sulla continua variabilità delle ombre portate in relazione alle mutevoli condizioni dell'ambiente con il quale l'universo della pittura , oggettivandosi, viene dialogando. Anche se pienamente inseriti e coinvolti nella dimensione empirica del luogo, ci si sente allora attratti in un'aura di sospesa contemplazione."
                                                                                                 
 
 La mostra resterà aperta dal 15 Ottobre al 12 Novembre 2005.
 
Orario  16,30  19,30  -  giovedì, venerdì, sabato

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