L'opera d'arte è distrutta
dal tempo.
Quando, poi, nel rogo finale
dell'universo, anche il tempo e lo spazio non esisteranno più, non
resterà memoria dei monumenti innalzati dall'uomo, sebbene non un solo
capello della sua fronte si sarà perduto.
Ma non intendiamo abolire l'arte
del passato o fermare la vita: vogliamo che il quadro esca dalla sua cornice
e la scultura dalla sua campana di vetro. una espressione d'arte aerea di un
minuto è come se durasse un millennio, nell'eternità.
A tal fine, con le risorse della
tecnica moderna, faremo apparire nel cielo:
forme artificiali,
arcobaleni di meraviglia,
scritte luminose.
Trasmetteremo, per
radiotelevisione, espressioni artistiche di nuovo modello.
se, dapprima, chiuso nelle sue
torri, l'artista rappresentò se stesso e il suo stupore e il paesaggio lo
vide attraverso i vetri, e poi, disceso dai castelli nelle città, abbattendo
le mura e mescolandosi agli altri uomini vide da vicino gli alberi e gli
oggetti, oggi, noi, artisti spaziali, siamo evasi dalle nostre città,
abbiamo spezzato il nostro involucro, la nostra corteccia fisica e ci siamo
guardati dall'alto, fotografando la terra dai razzi in volo.
con ciò non esaltiamo il primato
della nostra mente su questo mondo, ma vogliamo ricuperare il nostro vero
volto, la nostra vera immagine: un mutamento atteso da tutta la creazione,
ansiosamente.
lo spirito diffonda la sua luce,
nella libertà che ci è stata data.
Lucio Fontana, Gianni Dova,
Beniamino Joppolo, Giorgio Kaisserlian, Antonio Tullier.