L'arte è eterna, ma non può
essere immortale. E' eterna in quanto un suo gesto, come qualunque altro
gesto compiuto, non può non continuare a permanere nello spirito
dell'uomo come razza perpetuata. Così paganesimo, cristianesimo, e tutto
quanto è stato dello spirito, sono gesti compiuti ed eterni che
permangono e permarranno sempre nello spirito dell'uomo. Ma l'essere
eterna non significa per nulla che sia immortale. Potrà vivere un anno o
millenni, ma l'ora verrà sempre, della sua distruzione materiale.
Rimarrà eterna come gesto, ma morrà come materia. Ora noi siamo arrivati
alla conclusione che sino ad oggi gli artisti, coscienti o incoscienti,
hanno sempre confusi i termini di eternità e di immortalità, cercando di
conseguenza per ogni arte la materia più adatta a farla più lungamente
perdurare, sono cioè rimasti vittime coscienti o incoscienti della
materia, hanno fatto decadere il gesto puro eterno in quello duraturo
nella speranza impossibile della immortalità. Noi pensiamo di svincolare
l'arte della materia, di svincolare il senso dell'eterno dalla
preoccupazione dell'immortale. E non ci interessa che un gesto,
compiuto, viva un attimo o un millennio, perchè siamo veramente convinti
che, compiutolo, esso è eterno.
Oggi lo spirito umano tende,
in una realtà trascendente, a trascendere il particolare per arrivare
all'Unito, all'Universale attraverso un atto dello spirito svincolato da
ogni materia. Ci rifiutiamo di pensare che scienza ed arte siano due
fatti distinti, che cioè i gesti compiuti da una delle due attività
possano non appartenere anche all'altra. Gli artisti anticipano gesti
scientifici, i gesti scientifici provocano sempre gesti artistici. Né
radio né televisione possono essere scaturiti dallo spirito dell'uomo
senza un'urgenza che dalla scienza va all'arte. E' impossibile che
l'uomo dalla tela, dal bronzo, dal gesso, dalla plastilina non passi
alla pura immagine aerea, universale, sospesa, come fu impossibile che
dalla grafite non passasse alla tela, al bronzo, al gesso, alla
plastilina, senza per nulla negare la validità eterna delle immagini
create attraverso grafite, bronzo, tela, gesso, plastilina. Non sarà
possibile adattare a queste nuove esigenze immagini già ferme nelle
esigenze del passato.
Siamo convinti che, dopo
questo fatto, nulla verrà distrutto del passato, né mezzi né fini, siamo
convinti che si continuerà a dipingere e a scolpire anche attraverso le
materie del passato, ma siamo altrettanto convinti che queste materie,
dopo questo fatto, saranno affrontate e guardate con altre mani e altri
occhi e saranno pervase di sensibilità più affinata.
Beniamino Joppolo, Lucio Fontana, Giorgio Kaisserlian, Milena Milani