GALLERIA SAN CARLO

"FUTURO SENZA PRESENZE"

Questa mostra con Eduardo Arroyo, Enrico Baj, Alfonso Borghi, Valter Boj, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, Corneille, Enzo Esposito, Asger Jorn, Bengt Lindstrom, Gian Piero Reverberi, Serge Vandercam e Armanda Verdirame,  presenta artisti contemporanei e artisti storici a confronto.

Ha il patrocinio dell’ AiCC (Associazione Italiana Città della Ceramica) della Regione Liguria del Comune di Albisola Marina e del Comune di Albisola Superiore, e la collaborazione di

 “Enel – Comunicazione Piemonte Valle d’Aosta e Liguria e Enel – Comunicazione Lombardia ” e “Banca Anonveneta”.

 

“Non c’è futuro senza Presente”.Artisti contemporanei e storici a confronto con la lavorazione della ”ceramica”e di“opere pittoriche” di Eduardo Arroyo, Enrico Baj, Valter Boj, Alfonso Borghi,  Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, Corneille, Enzo Esposito, Asger Jorn, Bengt Lindstrom, Gian Piero Reverberi, Serge Vandercam, Armanda Verdirame, artisti Contemporanei e Storici che hanno lavorato la ceramica in tempi modi e situazioni diverse, questa mostra ha l’intento di dare una valutazione alla ceramica anche perché il suo colore dato dall’artista nel tempo rimane ivariato testimoniandone la sua “eternità”,come per esempio le anfore i crateri e il vasellame di “Euphroniuos” pittore ateniese del VI secolo a.C.

Quindi la ceramica è da considerarsi un materiale versatile e resistente a discapito di chi pensa sia un materiale fragile.La mostra è patrocinata dall’ AiCC (Associazione Italina Città della Ceramica) dalla Regione Liguria e dai Comuni di Albisola Superiore e Albisola Marina che intendono pubblicizzare l’evento con striscioni e locandine nalle proprie città, ed è in collaborazione con “Enel – Comunicazione Piemonte Valle d’Aosta e Liguria”, e Banca Antonveneta che disporrà le locandine nelle proprie agenzie in Liguria, Piemonte, Lombardia e Val d’Aosta.La mostra  è accompagnata dalla presentazione dell’Ing. Stefano Collina Presidente AiCC (Associazione Italina Città della Ceramica), dalla realizzazione di un milione di inviti e da un catalogo con testo dei Sindaci di Albisola Superiore e Marina .Inoltre verranno rilasciati ai visitatori una palla o un pino realizzato in ceramica interamente  a mano (marchio D.O.C.) dallo Studio Boj e firmato da Valter Boj con autentica modulare di produzione.

I due Sindaci Delle due Albisole a Giugno 2006  porteranno la mostra nei due rispettivi Musei.

All’inaugurazione saranno presenti il Presidente AiCC Ing. Stefano Collina, gli Artisti e i Sindaci delle due Albissole.

La Presente vale come invito  ---  Con preghiera di pubblicazione e divulgazione

 

 

 

EDUARDO ARROYO
 

Eduardo Arroyo nasce a Madrid il 26 febbraio 1937. Vive e lavora a Parigi e a Madrid. 

Nel 1958 abbandona la Spagna franchista per Parigi. Il suo interesse primario non è stata la pittura ma il giornalismo,anche se si accorse ben presto del potere dell’immagine dall’intelligibilità immediata.

Molto presto,grazie alla sua amicizia con Georges Detais, effettuò la sua prima esposizione personale alla Galleria Claude Levin. Era l’anno 1961. A partire da questa data le sue esposizioni si sono moltiplicate, a Parigi, a New York e in numerose altre città europee e americane.

In Spagna si dovette aspettare il ritorno della democrazia perché la sua opera ottenesse il riconoscimento dovuto.

La opera di Arroyo presenta periodi militanti e fortemente critici a periodi più familiari, teneramente umoristici.

Il ritorno della democrazia in Spagna ha privato l’artista di gran parte della sua dimensione di protesta ed accusa, facendogli riscoprire un forte amore per la Spagna e per le donne come soggetti delle sue tele.

Al 2005 l’opera di Arroyo è presente in numerosi musei, in Francia, in Spagna e nel mondo.

Gli sono state dedicate personali e retrospettive, oltre ad innumerevoli pubblicazioni.

 

 

 

 

ENRICO BAJ

 

Enrico Baj, nato a Milano il 31 ottobre 1924, ha partecipato in primo piano alle avanguardie degli anni Cinquanta, fondando il movimento nucleare che fu, tra le tendenze artistiche di quel periodo, grandemente innovativo sia dal punto di vista formale sia da quello ideologico, aperto a instaurare contatti con artisti ed intellettuali europei. Accanto infatti a Lucio Fontana, Piero Manzoni, Sergio Dangelo, Joe Colombo, Lucio Del Pezzo, Baj ebbe stretti rapporti e scambi con Max Ernst, Marcel Duchamp, Yves Klein, E.L.T. Mesens, Asger Jorn e altri artisti del gruppo Cobra, con il nouveau realisme, il surrealismo e la patafisica. Delle attività di quegli anni, oltre alle numerose mostre personali e di gruppo in Italia e in tutta Europa, vanno ricordati i manifesti, tra cui quello della Pittura nucleare (1952) e quello Contro lo stile (1957) in opposizione alla sistematica ripetitività del formalismo stilistico, nonché la fondazione con Jorn nel 1954 di quel Mouvement internetional pour une Bauhaus imaginiste, che per primo si schierò contro la forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte e contro il dominio della linea retta e dell’angolo retto. La sua opera si articola in vari periodi, sotto il segno unificante dell’ironia dissacratoria e del continuo rinnovarsi dell’espressivitàBaj attacca il kitsch, che ritiene essere il solo "stile" che connota il mondo di oggi, sotto due aspetti. Da una parte alcune grandi composizioni combinatorie alludono alla crescita esponenziale della popolazione e raffigurano un’anonima folla che si riconosce solo nel kitsch generato dalla cultura del "prodotto industriale" fatto per sedurre le masse dei compratori. Nel 2002 realizza il ciclo "idraulica" esposta alla galleria Marconi catalogo con testi di Gillo Dorfles e Giovanni Raboni. Il 2003 inizia con questa piccola ma significativa mostra alla Banca di Romagna a Faenza, che si affianca a due grandi antologiche prima a Varese poi a Milano

 

 

 

 

ALFONSO BORGHI

 

Alfonso Borghi nasce a Campegine, piccolo centro in provincia di Reggio Emilia, il 3 dicembre 1944. La pittura e i colori li ha nel sangue fin da piccolo, ma non inizia subito a vivere di quadri. Segue dapprima studi commerciali poi trova lavoro in un'azienda. Non riesce tuttavia ad abbandonare la pittura, tanto che presto lascia l'impiego e si dedica completamente alle sue tele. I suoi quadri piacciono subito e il suo nome inizia a circolare. "Negli anni giovani - dice Borghi - ho dipinto paesaggi e figure, attratto dai colori dei grandi del Quattrocento". Espone per la prima volta a 18 anni grazie all'aiuto di un collezionista, con il quale più tardi si reca a Parigi, dove soggiorna per breve tempo studiando in particolare Picasso e il Cubismo. Incontra quindi il pittore tedesco George Pielmann allievo di Kokoschka, e scopre attraverso l'espressionismo la possibilità della materia e della gestualità.Borghi espone in alcune delle più prestigiose gallerie in Italia e all'estero (da Parigi a New York, Filadelfia, Marsiglia, Berlino, Los Angeles, Barcellona, Lugano, Milano, Washington) rivelando nelle sue opere ultime una particolare attenzione alle suggestioni della poesia, soprattutto dei poeti che, ognuno nel suo tempo e nel suo ambiente, hanno saputo rivoluzionare profondamente il linguaggio: Villon, Blake, Garcia Lorca, Prèvert, Quasimodo. "Leggo i poeti, ascolto la musica per non cercare nel vuoto, per seguire un tema: ed ecco ciò che ho dentro, ciò che sono prende forma e diventa colore e materia sulla tela". Recentemente ha esposto anche per una rassegna organizzata al Louvre di Parigi.A settembre del 2005 ha presentato alla Galleria San Carlo di Milano una ventina di disegni dedicati al tema della giustizia e preparatori di tre maxi tele ad oggetto ciascuna “la Dea Giustizia” che verranno esposte al Palazzo di Giustizia di Milano.Le ceramiche sono state realizzate nello Studio Boj.

 

VALTER BOJ

 

Valter Boj nasce in Sardegna il 3 giugno 1959. Inizia a lavorare nei laboratori di Ceramica di Albisola, e negli anni settanta è assistente di artisti come Fabbri, Lam, Arroyo e molti altri. La sua scelta di vita di lavoro è costante. Da trent' anni alterna la pittura alla scultura. "Arte e Ceramica" nell'esperienza dei laboratori di Albissola" di Valter Boj e il suo laboratorio, è il titolo della tesi di laurea discussa a Brera da Cristina Bonfanti, relatore Prof.Cerritelli. Nel 1995 è stata allestita la mostra "Il ritorno di Albisola" curata da Luciano Caprile, con esposizione nella galleria Orti Sauli di Genova. La stessa mostra è stata ripresentata negli anni successivi alla Fortezza del Priamar di Savona, a Viterbo presso la Galleria Miralli e nel 1997 ad Arte Fiera Bologna. Un incontro importante è quello con Bengt Lidström con il quale vengono eseguite numerose opere in ceramica. Nel 1989, Boj apre uno studio di ceramica d'arte in Albisola dove vengono eseguite, con altri artisti, opere uniche destinate al mondo dell'arte, caratterizzato da un fervore artistico e comunitario che da molti anni non si ritrovava ad Albisola , ha visto aggiungersi negli ultimi tempi nomi significativi di personalità emergenti nel panorama artistico nazionale ed internazionale: Giacinto Cerone,Giampiero Riverberi, Nino Longobardi e Ugo Nespolo. Lunga l’attività espositiva, all’interno della quale ricordiamo l’esposizione di ceramiche alla Galleria Netta Vespignani, Roma, nel 1997;nel 1999 la rivista “D’A Gallery” gli dedica la copertina e una mostra personale a Firenze, nel 2001 Viadellarte - Pronao Teatro Carlo Felice, Genova, con Boj alla Galleria Ellequadro, Folon alla Galleria Guidi e Aziz+ Cucher da Joyce & Co (testo a catalogo di Maurizio Sciaccaluga). Collabora da anni con la Galleria San Carlo di Milano. Dal 2003 inizia il progetto “Arte Natura” per il WWF. Nel 2004 realizza “L’eco del mare”, monumento per la città di Albisola.Nel 2005 realizza il progetto “Informart” per Enel con esposizioni nelle “centrali aperte” del Piemonte,Liguria,Val d’Aosta collabora con Banca Antonveneta e ha realizzato Mostre in vari musei.

 

 

 

TOMMASO CASCELLA

 

Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951, dove attualmente vive e lavora.

La pittura e la scultura sono, per lui, naturali linguaggi, frutto di importanti eredità familiari.

Figlio di Pietro, alla cui scuola è maturato come artista, ha svolto una ricerca personale oltre i limiti della forma, di cui ha esplorato le archeologie per riuscire a combinare i valori recepiti con un linguaggio letterario astratto.

La sua pittura, che si esprime con un uso raffinato della materia, è attenta ad una trasposizione tridimensionale dell’opera, in simbiosi con la sua scultura in bronzo.

I colori sono quelli delle argille, delle terre, dei cieli e dei muri delle chiese romane.

Le sue costruzioni astratte sono cariche di significati e  simboli universali che sottendono ad una narrazione dove i segni neri dei suoi alfabeti si fanno segnali e architetture dagli imprevedibili sviluppi.

Si è occupato per lungo tempo dell’editoria d’arte, in stretta collaborazione con artisti e poeti.

Nel 1981 fonda la rivista di Arte e Poesia “Cervo Volante”.

La direzione dei primi numeri è affidata al poeta Adriano Spatola, successivamente ad Edoardo Sanguineti e Achille Bonito Oliva. Cervo Volante chiuderà le pubblicazioni nel 1984.

Nel 1985 viene allestita la sua prima mostra personale alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano.

Le ceramiche sono state realizzate nell’atelier di Valter Boj

Al 2005 è stato autore di 88 mostre personali ed è presente in numerosi musei.

 

 

 

BRUNO CECCOBELLI

 

Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello Vibio ( PG), nel 1952.

Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, città dove tiene la sua prima mostra personale alla galleria Spazio Alternativo.

Nel 1977 espone per due volte allo spazio autogestito degli artisti La Stanza di Roma.

La sua ricerca, inizialmente di tipo concettuale, giunge ad un’astrazione pittorica che,attraverso il recupero del ”ready-made” e una manipolazione dei mezzi tradizionali dell’arte, approda ad un vero simbolismo spirituale.

Dopo la prima collettiva in Austria, nel 1980 partecipa alla Biennale de jeunes di Parigi.

In questi anni espone alla Galleria Ugo Ferranti di Roma, nel 1981, e successivamente da Yvon Lambert a Parigi e nel 1983 da Salvatore Ala a New York.

Dopo aver presentato le sue opere all’Istituto di Cultura Italiana a Malta e alla Galleria BMB di Amsterdam, nel 1995 ha una personale alla galleria Kouros di New York, mentre nel 1996 è alla Quadriennale di Roma.

Celebra i suoi venti anni di esposizioni in Olanda nel 2002 con una mostra nella Galleria BMB con la quale lavora in esclusiva.

Nel 2003 esce il volume “Color Bellezza”, selezione dei suoi scritti curata da Nicola Miceli;  inoltre presenta la personale “Classico Eclettico” presso il Museo Archeologico di Villa Adriana a Tivoli.

Nel 2004 ha realizzato a Ghibellina il mosaico “L’eternità è la vera medicina”,  ed ha allestito una antologica presso il Museo Civico di Lubiana, in Slovenia.

Frequenta l’Atelier Boj.

 

 

 

 

CORNEILLE

 

Corneille nasce a Liegi, in Belgio, da genitori olandesi nel 1922.

Nel 1929 la famiglia si trasferisce ad Amsterdam.

Corneille si interessa molto presto alla pittura, cosa che lo porta ad iscriversi all’età di 18 anni a corsi di disegno e di incisione presso l’Academie de Beux Arts di Amsterdam. Intraprende anche studi di pittura, ma trova l’insegnamento troppo accademico ed abbandona preferendo essere autodidatta.

Nel 1946 presenta per la prima volta una personale a Groningue in Olanda.

Nel 1947 espone ad Amsterdam con Karel Appel e si reca in Ungheria dove incontra il poeta Imre Pan. Nello stesso anno espone a Bruxelles all’Europa Isola.

Nel 1948 Corneille partecipa, con Karel Appel, Brands, Constant, Rosskens e Wolvencamp alla crezione del Gruppo sperimentale olandese. Essi pubblicano la rivista Reflex ed organizzano un’esposizione al Stedelijk Museum di Amsterdam. Nello steso anno Corneille si reca a Parigi e fonda il gruppo COBRA con Jorn,Appel, Dotremont e Constant.

.Nel 1977 pubblica parecchi albums fotografici dedicati ai suoi viaggi in africa e alla sua collezione di arte africana.

Negli anni ottanta partecipa a numerose esposizioni e sviluppa l’opera grafica iniziata fin dal 1948. Gli vengono dedicate numerose monografie.

Nel 1992 esegue le prime sculture in legno policromi e soggiorna in africa per girare un film che verrà presentato in occasione della mostra “Corneille, il viso africano” al Museon de L’Aja.

Dopo sette anni ritorna in Italia con un importante mostra personale intitolata”Libre comme un oiseau”, presso la Galleria San Carlo di Milano ed espone allo Stedelijk Museum di Amsterdam, dove presenterà una mostra,nel 1998, intitolata “Corneille, dal Cobra al 2000”, presentata da Luciano Caprile.

Al 2005 è presente in numerosi musei e ha all’attivo innumerevoli personali in Italia e nel mondo

 

 

 

 

 

ENZO ESPOSITO

 

Enzo Esposito nato a Benevento nel 1946 vive e lavora a Milano . Studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli .Nel 1970 espone a Caserta : i suoi lavori risentono del clima “concettuale” del momento. Nel 1973 inizia a lavorare con il mezzo fotografico. Nel 1975 espone per la prima volta a Milano. Esponente del gruppo dei Nuovi Nuovi fondato da Renato, Barilli espone a Palazzo Reale a Milano . Le sue tele astratte , sorrette da una geometria nascosta, hanno accese luminosità coloristiche : blu vibranti ,arancio fluò e rossi pieni , scandite da segni netti , aggressivi che creano una forte emozione visiva. Nome di punta nel panorama artistico degli anni ’80, Esposito ha partecipato a tutte le rassegne di quegli anni che puntualizzavano il passaggio dal “concettuale” alla “pittura” come Baroques ’81 , organizzata da Catherine Millet al Museo d’Arte Moderna di Parigi. Nel 1984 espone da Giorgio Marconi con tele di grande formato ed inizia un lungo periodo di stimolante collaborazione. Negli anni successivi espone ad Anversa , Londra ,Liegi, Basilea. Le sue opere entrano in alcuni Musei italiani
Nel 1992 realizza una scultura in alluminio per il “Museo della Scultura di Portofino.

Da quindici anni frequenta l’Atelier Boj

 

 

 

ASGER JORN

 

Asger Jorn nasce a Vejrum, in Danimarca, il 3 marzo1914.

Tre anni dopo la scomparsa del padre la famiglia si trasferisce a Silkenborg, che Jorn considererà sempre la sua città natale.Si trasferisce a Parigi, dove studia all’Accademia di Arte Contemporanea di Fernand Lèger, nel 1936.Durante la guerra Jorn rimase in Danimarca.

Qui comincia la sua ricerca pittorica, che soprattutto agli inizi risente dell’influenza di James Ensor, Vasily Kandinsky, Paul Klee e Joan Mirò, e contribuisce al giornale Helhesten.

La sua prima personale a Parigi fu esposta nel 1948 alla Galerie Breteau.

Negli stessi anni nasce il gruppo COBRA ( un acronimo per Copenhagen, Brussels, Amsterdam), movimento fondato da Karel Appel, Constant, Corbeille, Christian Dotremont, Joseph Noiret e dallo stesso  Jorn.Lo spirito del gruppo, unificato, è la completa libertà dell’espressione, con un enfasi di colori e di pennellate di colore.

Jorn ha contribuito all’edizione di monografie per la Biblioteca COBRA prima di dissociarsi dal movimento stesso.Nel 1951 Jorn ritorna, povero e malato, a Silkeborg, città di origine in Danimarca.Qui, nel 1953,  inizia il suo intensivo lavoro di produzione di ceramiche.

L’anno seguente, sotto consiglio dell’amico Baj, si trasferisce ad Albisola, in provincia di Savona, e partecipa alla continuazione del gruppo COBRA tramite un movimento chiamato “ Mouvement International pour un Bauhaus imaginiste”.Il lavoro di Jorn spazia tra tele, collage, illustrazioni di libri, disegni, ceramiche, arazzi, commissioni per murales e, negli ultimi anni, anche sculture.

Dalla metà degli anni ’50 Jorn divideva la sua vita tra Parigi e Albisola.

La sua prima personale a NewYork è stata alla Lefebre Gallery nel 1962.

Dal 1966 Jorn si è concentrato in dipinti ad olio e ha viaggiato molto, soprattutto a Cuba, Inghilterra e Scozia, negli Stati Uniti ed in Oriente.Muore il primo di maggio del 1973 a Aarhus, in Danimarca.

 

 

BENGT LINDSTROM

 

Lindstrom nasce il 3 settembre del 1925 a Storsjokapell, nella provincia svedese di Norrland.

Al terzo giorno di vita viene battezzato dal suo padrino, capo dei lapponi, con il “battesimo della terra”. Per tutta l’infanzia continuerà a frequentare i Lapponi, apprendendo le leggende del Grande Nord.Nel 1935 abbandona Storsjokapell per Harnosand, dove intraprende studi scientifici. Contemporaneamente comincia a dipingere.Nel 1944 si iscrive alla scuola di Belle Arti di Stoccolma, dove ha come professore Isaac Grunewald,vecchio allievo di Matisse. A Chicago ha occasione di ammirare opere di Marc Chagall e di Francis Bacon.Nel 1948 torna a Parigi e si iscrive all’Atelier di Fernand Lèger, allora molto frequentato dagli americani, poi all’Accademia Andrè Lhote, fondata e diretta dall’artista.Nel 1953 partecipa ad una mostra collettiva presso la Galerie Craven a Parigi. Incontra Marfaing, Maryan, Pouget e Bogart, con cui stringe una duratura amicizia.Nel 1954 ottiene la prima mostra personale alla Galerie Gummeson a Stoccolma.Nelle sue opere appaiono per la prima volta le “maschere”, gli “dei” e i “mostri”.Nel 1961 partecipa ad una mostra collettiva della Tooth Gallery di Londra, il cui direttore, M.Cochrane, era rimasto talmente estasiato dalle sue opere da avere comperato un grande numero di tele e di gouaches.Nello stesso anno espone nuovamente a Parigi e a Bruxelles, alla Galerie Le Zodiaque.Nel 1962 viene scelto da Michel Ragon per la seconda mostra della “nouvelle figuration”, organizzata a Parigi, con Baj, Christoforou, Messagier, Petlin, Pouget, Rebeyrolle. In quegli anni fervidamente espone a Parigi, a Stoccolma, a Bruxelles e a Tokio.Nel 1988 Gorbaciov e la Glasnost permettono a Lindstrom di recarsi in russia. Riceve un invito per Mosca ed un ulteriore invito per Seul.Questa esposizione coinciderà con i giochi olimpici che avranno luogo nello stesso anno in Corea.Nel 1992 soggiorna per un lungo periodo a Milano, dove ha contatti con i più importanti esponenti della cultura lombarda.Al 2005 ha  esposto nelle più prestigiose gallerie e gli sono state dedicate personali  a Parigi, a Milano, a Francoforte, a Bruxelles, a Londra, Roma e Valencia, solo per citare l’esperienza europea.Alcune sue ceramiche sono state realizzate ad Albisola nello Studio di Valter Boj

 

 

 

GIAN PIERO REVERBERI

 

Gian Piero Reverberi nasce a Genova, il 29 luglio 1939.

All’età di nove anni inizia lo studio de pianoforte sotto la guida della professoressa Guglielmina Mezzo Ricci, che lo seguirà sino al diploma ottenuto nel 1959.

A sedici anni entra nel conservatorio “N. Paganini” dove studia composizione e direzione d’orchestra con il maestro Sergio Lauricella, ottenendo il diploma nel 1963.

Nel frattempo collabora con il fratello Gianfranco alla produzione discografica di quella che verrà poi definita la “scuola dei cantautori genovesi”

Negli anni sessanta, oltre all’attività discografica, compone musiche per numerosi telefilms ( Robinson Crusoe, Don Chisciotte, Corsairs, Globetrotters) .

Negli anni settanta collabora in veste di produttore, arrangiatore e co-autore, ad alcuni fra i più importanti “concept albums” della storia discografica italiana:

“Senza orario, senza bandiera” con i New Trolls.

“Collage”, “Uomo di pezza”, “ Felona e Sorona ”, “Contrappunti” con Le Orme.

“Tutti morimmo a stento”, “La buona novella” con Fabrizio De Andrè.

Collabora anche con Lucio Battisti. Fra i molti titoli arrangiati i più noti sono:

“Non è Francesca”, “ Emozioni”, “Pensieri e parole”, “La canzone del sole”, “Il mio canto libero”, “Il nostro caro angelo”, “Umanamente uomo: il sogno”.

E’ considerato una delle rare, realmente autorevoli, personalità nell’ambito del panorama musicale italiano.Sensibile ma impulsivo virtuoso del pianoforte, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra, abbatte ogni barriera musicale grazie al suo repertorio che varia dalla musica classica al pop.Negli anni ottanta esplode, è il caso di dirlo, il fenomeno “Rondò Veneziano”, di cui è ideatore, compositore, produttore, editore e direttore d’orchestra.Negli ultimi anni ha potuto finalmente dedicarsi ai suoi hobby preferiti: l’arte, in generale, di cui è collezionista, e la ceramica, in particolare, nella quale si è cimentato anche come artista.

Dal 1994 ad oggi ha realizzato, nell’atelier Boj, numerose piastre e vasi in terracotta smaltata e, ultimamente, alcuni strumenti musicali ispirati ai “Gamelan” dell’isola di Bali.

 

 

 

 

 

 

SERGE VANDERCAM

 

Serge Vandercam nasce nel 1924 a Copenhagen.

Dal 1948 il nome di Serge Vandercam è associato al gruppo CO.BR.A, al quale prese parte come fotografo.

Improvvisamente l’opera si pone sotto il segno dello sguardo. Sguardo nomade e vagabondo che ha fato dell’errabondaggio una sorta di pensiero.

Dalle costa dell’Italia alle scure luci del Nord, passando attraverso i ricordi dell’impero Ottomano o delle arricciature grigio verdi del Mare del Nord.

Partire, tornare, scandendo la vita come una sua opera.

La cronologia di una vita ne porta il segno , come le fotografie che l’accompagnano testimoniano incontri che hanno formato sia Serge Vandercam che la sua opera.

Nel 1953 il passaggio dalla fotografia alla pittura si definisce sotto il segno del puro espressionismo.

Fra informale e gestuale Vandercam si è costruito un universo personale che unisce i sogni della materia, scoperti leggendo Bachelard, alle terre vergini dell’immaginario dei surrealisti che ha frequentato già a partire del 1948.

L’esperienza CO.BR.A si è situata per Vandercam ad un incrocio di strade: la via del fotografo e quella dei pittori, quella dei poeti surrealisti e dei giovani rivoluzionari coinvolti a loro volta nella causa del “regno dell’immaginazione”.

Tra il 1960 e il 1964 vive in Italia, ad Albisola, dove realizza le sue prime opere in ceramica, presso la fabbrica di San Giorgio, e dove vince, nel 1963 la medaglia d’oro per la ceramica. Sempre nel 1963 partecipa alla rivista” Le situationniste international” con Asgar Jorn e Noel Arnault.

Tra il 1981 ed il 1989 è stato direttore alla scuola di Belle Arti di Wavre.

Nel 1996 è stato nominato “Grand officier de l’ordre de Leopold”.

Nel 1998 gli è stata dedicata una retrospettiva al Museo provinciale di Belle Arti a Ostende.

Nel 2001 è la volta di una retrospettiva al centro culturale della comunità francese in belgio “Le Botanique Bruxelles”.

E’ stato eletto cittadino d’onore della città di Badalucco, in Italia, nel 2002, anno in cui si è tenuta una retrospettiva dal titolo “Le regard Nomad” all’ABP, nei paesi bassi.

Nel 2004 espone al Museo di Lovere, in provincia di Lecco, e alla galleria San Carlo di Milano, con la mostra “Dal COBRA al 2004”.

Al 2005 è presente come collezione permanente di numerosi musei, in Germania, in Belgio, in Danimarca, negli Stati Uniti, nei Paesi bassi e in Italia.


ARMANDA VERDIRAME

Armanda Verdirame nasce a Novara nel 1944, vive e lavora a Milano da sempre.

Compiuti studi artistici, approfondisce tutte quelle che sono le tecniche espressive nell’arco degli anni settanta: dalla grafica alla ceramica, dalla pittura alla calcografia, etc.

Ricercando da sempre nel mondo delle materie naturali ed esplorando le problematiche del suo tempo, Armanda Verderame esprime la sintesi di queste ricerche, utilizzando l’argilla, e con impronte di semi vegetali crea il suo personale linguaggio, adatto ad esprimere quel valore umano e universale che è stato il filo conduttore di tutta la sua ricerca.

Oltre a diverse mostre, ha realizzato anche numerose  installazioni come quella in Villa Borromeo, Senato (Mi)-Villa Faraone, Meina - Castello visconteo, Somma Lombardo (Mi) - Museo Archeologico, VolterrraChiostro del Conservatorio, Verona - Cappella privata, Catania Ravello, Villa RufoloMilano, Quintocortile, Animalidi; Milano, Bazart, Dieci più una; Milano, Bazart-Monocromo.

Armanda Verdirame è presente in alcuni musei: Italo-Americano, San Francisco (CA)-Museo di scultura VITO MELE, Santa Maria di Leuca (Le) –Museo di Arte e Spiritualità, Brescia- Yung Museum, Revere

 

orario: 10.30 - 12.30 – 14.30-19.30
(da lunedì a sabato – chiuso domenica)

 

biglietti: ingresso libero

vernissage: 24 novembre 2005. ore 18.00

 

catalogo: in galleria a cura dell’Ing. Stefano Collina Presidente AiCC (Associazione Italiana Città della Ceramica)

 

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Milano Galleria D'Arte San Carlo
Via Manzoni 46 (20121)
+39 02.794218 (info),  +39 02.783578

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