“Non c’è futuro senza Presente”.Artisti contemporanei e
storici a confronto con la lavorazione della ”ceramica”e
di“opere pittoriche” di Eduardo
Arroyo, Enrico Baj, Valter Boj, Alfonso Borghi, Tommaso
Cascella, Bruno Ceccobelli, Corneille, Enzo Esposito, Asger Jorn,
Bengt Lindstrom, Gian Piero Reverberi, Serge Vandercam, Armanda
Verdirame, artisti Contemporanei e Storici che hanno lavorato la
ceramica in tempi modi e situazioni diverse, questa mostra ha
l’intento di dare una valutazione alla ceramica anche perché il
suo colore dato dall’artista nel tempo rimane ivariato
testimoniandone la sua “eternità”,come per esempio le anfore i
crateri e il vasellame di “Euphroniuos” pittore ateniese del VI
secolo a.C.
Quindi la ceramica è da
considerarsi un materiale versatile e resistente a discapito di
chi pensa sia un materiale fragile.La mostra è
patrocinata dall’ AiCC (Associazione Italina Città della
Ceramica) dalla Regione Liguria e dai Comuni di Albisola
Superiore e Albisola Marina che intendono pubblicizzare l’evento
con striscioni e locandine nalle proprie città, ed è in
collaborazione con “Enel –
Comunicazione Piemonte Valle d’Aosta e Liguria”, e Banca
Antonveneta che disporrà le locandine nelle proprie agenzie in
Liguria, Piemonte, Lombardia e Val d’Aosta.La mostra è
accompagnata dalla presentazione dell’Ing. Stefano Collina
Presidente AiCC (Associazione Italina Città della Ceramica),
dalla realizzazione di un milione di inviti e da un catalogo con
testo dei Sindaci di Albisola Superiore e Marina .Inoltre
verranno rilasciati ai visitatori una palla o un pino realizzato
in ceramica interamente a mano (marchio D.O.C.) dallo Studio
Boj e firmato da Valter Boj con autentica modulare di
produzione.
I due Sindaci Delle due Albisole a Giugno 2006 porteranno la
mostra nei due rispettivi Musei.
All’inaugurazione saranno presenti il Presidente AiCC Ing.
Stefano Collina, gli Artisti e i Sindaci delle due Albissole.
La Presente vale come invito --- Con preghiera di
pubblicazione e divulgazione
EDUARDO
ARROYO
Eduardo Arroyo nasce a Madrid il 26 febbraio 1937. Vive e
lavora a Parigi e a Madrid.
Nel 1958 abbandona la Spagna franchista per Parigi. Il suo
interesse primario non è stata la pittura ma il
giornalismo,anche se si accorse ben presto del potere
dell’immagine dall’intelligibilità immediata.
Molto presto,grazie alla sua amicizia con Georges Detais,
effettuò la sua prima esposizione personale alla Galleria Claude
Levin. Era l’anno 1961. A partire da questa data le sue
esposizioni si sono moltiplicate, a Parigi, a New York e in
numerose altre città europee e americane.
In Spagna si dovette aspettare il ritorno della democrazia
perché la sua opera ottenesse il riconoscimento dovuto.
La opera di Arroyo presenta periodi militanti e fortemente
critici a periodi più familiari, teneramente umoristici.
Il ritorno della democrazia in Spagna ha privato l’artista di
gran parte della sua dimensione di protesta ed accusa,
facendogli riscoprire un forte amore per la Spagna e per le
donne come soggetti delle sue tele.
Al 2005 l’opera di Arroyo è presente in numerosi musei, in
Francia, in Spagna e nel mondo.
Gli sono state dedicate personali e retrospettive, oltre ad
innumerevoli pubblicazioni.
ENRICO BAJ
Enrico Baj, nato a Milano il 31 ottobre 1924, ha partecipato
in primo piano alle avanguardie degli anni Cinquanta, fondando
il movimento nucleare che fu, tra le tendenze artistiche di quel
periodo, grandemente innovativo sia dal punto di vista formale
sia da quello ideologico, aperto a instaurare contatti con
artisti ed intellettuali europei. Accanto infatti a Lucio
Fontana, Piero Manzoni, Sergio Dangelo, Joe Colombo, Lucio Del
Pezzo, Baj ebbe stretti rapporti e scambi con Max Ernst, Marcel
Duchamp, Yves Klein, E.L.T. Mesens, Asger Jorn e altri artisti
del gruppo Cobra, con il nouveau realisme, il surrealismo e la
patafisica. Delle attività di quegli anni, oltre alle numerose
mostre personali e di gruppo in Italia e in tutta Europa, vanno
ricordati i manifesti, tra cui quello della Pittura nucleare
(1952) e quello Contro lo stile (1957) in opposizione alla
sistematica ripetitività del formalismo stilistico, nonché la
fondazione con Jorn nel 1954 di quel Mouvement internetional
pour une Bauhaus imaginiste, che per primo si schierò contro la
forzata razionalizzazione e geometrizzazione dell’arte e contro
il dominio della linea retta e dell’angolo retto. La sua opera
si articola in vari periodi, sotto il segno unificante
dell’ironia dissacratoria e del continuo rinnovarsi dell’espressivitàBaj
attacca il kitsch, che ritiene essere il solo "stile" che
connota il mondo di oggi, sotto due aspetti. Da una parte alcune
grandi composizioni combinatorie alludono alla crescita
esponenziale della popolazione e raffigurano un’anonima folla
che si riconosce solo nel kitsch generato dalla cultura del
"prodotto industriale" fatto per sedurre le masse dei
compratori. Nel 2002 realizza il ciclo "idraulica" esposta alla
galleria Marconi catalogo con testi di Gillo Dorfles e Giovanni
Raboni. Il 2003 inizia con questa piccola ma significativa
mostra alla Banca di Romagna a Faenza, che si affianca a due
grandi antologiche prima a Varese poi a Milano
ALFONSO
BORGHI
Alfonso Borghi nasce a Campegine, piccolo centro in provincia
di Reggio Emilia, il 3 dicembre 1944. La pittura e i colori li
ha nel sangue fin da piccolo, ma non inizia subito a vivere di
quadri. Segue dapprima studi commerciali poi trova lavoro in
un'azienda. Non riesce tuttavia ad abbandonare la pittura, tanto
che presto lascia l'impiego e si dedica completamente alle sue
tele. I suoi quadri piacciono subito e il suo nome inizia a
circolare. "Negli anni giovani - dice Borghi - ho dipinto
paesaggi e figure, attratto dai colori dei grandi del
Quattrocento". Espone per la prima volta a 18 anni grazie
all'aiuto di un collezionista, con il quale più tardi si reca a
Parigi, dove soggiorna per breve tempo studiando in particolare
Picasso e il Cubismo. Incontra quindi il pittore tedesco George
Pielmann allievo di Kokoschka, e scopre attraverso
l'espressionismo la possibilità della materia e della gestualità.Borghi
espone in alcune delle più prestigiose gallerie in Italia e
all'estero (da Parigi a New York, Filadelfia, Marsiglia,
Berlino, Los Angeles, Barcellona, Lugano, Milano, Washington)
rivelando nelle sue opere ultime una particolare attenzione alle
suggestioni della poesia, soprattutto dei poeti che, ognuno nel
suo tempo e nel suo ambiente, hanno saputo rivoluzionare
profondamente il linguaggio: Villon, Blake, Garcia Lorca,
Prèvert, Quasimodo. "Leggo i poeti, ascolto la musica per non
cercare nel vuoto, per seguire un tema: ed ecco ciò che ho
dentro, ciò che sono prende forma e diventa colore e materia
sulla tela". Recentemente ha esposto anche per una rassegna
organizzata al Louvre di Parigi.A settembre del 2005 ha
presentato alla Galleria San Carlo di Milano una ventina di
disegni dedicati al tema della giustizia e preparatori di tre
maxi tele ad oggetto ciascuna “la Dea Giustizia” che verranno
esposte al Palazzo di Giustizia di Milano.Le ceramiche sono
state realizzate nello Studio Boj.
VALTER BOJ
Valter Boj nasce in Sardegna il 3 giugno 1959. Inizia a
lavorare nei laboratori di Ceramica di Albisola, e negli anni
settanta è assistente di artisti come Fabbri, Lam, Arroyo e
molti altri. La sua scelta di vita di lavoro è costante. Da
trent' anni alterna la pittura alla scultura. "Arte e Ceramica"
nell'esperienza dei laboratori di Albissola" di Valter Boj e il
suo laboratorio, è il titolo della tesi di laurea discussa a
Brera da Cristina Bonfanti, relatore Prof.Cerritelli. Nel 1995 è
stata allestita la mostra "Il ritorno di Albisola" curata da
Luciano Caprile, con esposizione nella galleria Orti Sauli di
Genova. La stessa mostra è stata ripresentata negli anni
successivi alla Fortezza del Priamar di Savona, a Viterbo presso
la Galleria Miralli e nel 1997 ad Arte Fiera Bologna. Un
incontro importante è quello con Bengt Lidström con il quale
vengono eseguite numerose opere in ceramica. Nel 1989, Boj apre
uno studio di ceramica d'arte in Albisola dove vengono eseguite,
con altri artisti, opere uniche destinate al mondo dell'arte,
caratterizzato da un fervore artistico e comunitario che da
molti anni non si ritrovava ad Albisola , ha visto aggiungersi
negli ultimi tempi nomi significativi di personalità emergenti
nel panorama artistico nazionale ed internazionale: Giacinto
Cerone,Giampiero Riverberi, Nino Longobardi e Ugo Nespolo. Lunga
l’attività espositiva, all’interno della quale ricordiamo
l’esposizione di ceramiche alla Galleria Netta Vespignani, Roma,
nel 1997;nel 1999 la rivista “D’A Gallery” gli dedica la
copertina e una mostra personale a Firenze, nel 2001 Viadellarte
- Pronao Teatro Carlo Felice, Genova, con Boj alla Galleria
Ellequadro, Folon alla Galleria Guidi e Aziz+ Cucher da Joyce &
Co (testo a catalogo di Maurizio Sciaccaluga). Collabora da anni
con la Galleria San Carlo di Milano. Dal 2003 inizia il progetto
“Arte Natura” per il WWF. Nel 2004 realizza “L’eco del mare”,
monumento per la città di Albisola.Nel 2005 realizza il progetto
“Informart” per Enel con esposizioni nelle “centrali aperte” del
Piemonte,Liguria,Val d’Aosta collabora con Banca Antonveneta e
ha realizzato Mostre in vari musei.
TOMMASO
CASCELLA
Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951, dove attualmente vive
e lavora.
La pittura e la scultura sono, per lui, naturali linguaggi,
frutto di importanti eredità familiari.
Figlio di Pietro, alla cui scuola è maturato come artista, ha
svolto una ricerca personale oltre i limiti della forma, di cui
ha esplorato le archeologie per riuscire a combinare i valori
recepiti con un linguaggio letterario astratto.
La sua pittura, che si esprime con un uso raffinato della
materia, è attenta ad una trasposizione tridimensionale
dell’opera, in simbiosi con la sua scultura in bronzo.
I colori sono quelli delle argille, delle terre, dei cieli e
dei muri delle chiese romane.
Le sue costruzioni astratte sono cariche di significati e
simboli universali che sottendono ad una narrazione dove i segni
neri dei suoi alfabeti si fanno segnali e architetture dagli
imprevedibili sviluppi.
Si è occupato per lungo tempo dell’editoria d’arte, in
stretta collaborazione con artisti e poeti.
Nel 1981 fonda la rivista di Arte e Poesia “Cervo Volante”.
La direzione dei primi numeri è affidata al poeta Adriano
Spatola, successivamente ad Edoardo Sanguineti e Achille Bonito
Oliva. Cervo Volante chiuderà le pubblicazioni nel 1984.
Nel 1985 viene allestita la sua prima mostra personale alla
Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano.
Le ceramiche sono state realizzate nell’atelier di Valter Boj
Al 2005 è stato autore di 88 mostre personali ed è presente
in numerosi musei.
BRUNO
CECCOBELLI
Bruno Ceccobelli nasce a Montecastello Vibio ( PG), nel 1952.
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma, città dove tiene
la sua prima mostra personale alla galleria Spazio Alternativo.
Nel 1977 espone per due volte allo spazio autogestito degli
artisti La Stanza di Roma.
La sua ricerca, inizialmente di tipo concettuale, giunge ad
un’astrazione pittorica che,attraverso il recupero del
”ready-made” e una manipolazione dei mezzi tradizionali
dell’arte, approda ad un vero simbolismo spirituale.
Dopo la prima collettiva in Austria, nel 1980 partecipa alla
Biennale de jeunes di Parigi.
In questi anni espone alla Galleria Ugo Ferranti di Roma, nel
1981, e successivamente da Yvon Lambert a Parigi e nel 1983 da
Salvatore Ala a New York.
Dopo aver presentato le sue opere all’Istituto di Cultura
Italiana a Malta e alla Galleria BMB di Amsterdam, nel 1995 ha
una personale alla galleria Kouros di New York, mentre nel 1996
è alla Quadriennale di Roma.
Celebra i suoi venti anni di esposizioni in Olanda nel 2002
con una mostra nella Galleria BMB con la quale lavora in
esclusiva.
Nel 2003 esce il volume “Color Bellezza”, selezione dei suoi
scritti curata da Nicola Miceli; inoltre presenta la personale
“Classico Eclettico” presso il Museo Archeologico di Villa
Adriana a Tivoli.
Nel 2004 ha realizzato a Ghibellina il mosaico “L’eternità è
la vera medicina”, ed ha allestito una antologica presso il
Museo Civico di Lubiana, in Slovenia.
Frequenta l’Atelier Boj.
CORNEILLE
Corneille nasce a Liegi, in Belgio, da genitori olandesi nel
1922.
Nel 1929 la famiglia si trasferisce ad Amsterdam.
Corneille si interessa molto presto alla pittura, cosa che lo
porta ad iscriversi all’età di 18 anni a corsi di disegno e di
incisione presso l’Academie de Beux Arts di Amsterdam.
Intraprende anche studi di pittura, ma trova l’insegnamento
troppo accademico ed abbandona preferendo essere autodidatta.
Nel 1946 presenta per la prima volta una personale a
Groningue in Olanda.
Nel 1947 espone ad Amsterdam con Karel Appel e si reca in
Ungheria dove incontra il poeta Imre Pan. Nello stesso anno
espone a Bruxelles all’Europa Isola.
Nel 1948 Corneille partecipa, con Karel Appel, Brands,
Constant, Rosskens e Wolvencamp alla crezione del Gruppo
sperimentale olandese. Essi pubblicano la rivista Reflex ed
organizzano un’esposizione al Stedelijk Museum di Amsterdam.
Nello steso anno Corneille si reca a Parigi e fonda il gruppo
COBRA con Jorn,Appel, Dotremont e Constant.
.Nel 1977 pubblica parecchi albums fotografici dedicati ai
suoi viaggi in africa e alla sua collezione di arte africana.
Negli anni ottanta partecipa a numerose esposizioni e
sviluppa l’opera grafica iniziata fin dal 1948. Gli vengono
dedicate numerose monografie.
Nel 1992 esegue le prime sculture in legno policromi e
soggiorna in africa per girare un film che verrà presentato in
occasione della mostra “Corneille, il viso africano” al Museon
de L’Aja.
Dopo sette anni ritorna in Italia con un importante mostra
personale intitolata”Libre comme un oiseau”, presso la Galleria
San Carlo di Milano ed espone allo Stedelijk Museum di
Amsterdam, dove presenterà una mostra,nel 1998, intitolata
“Corneille, dal Cobra al 2000”, presentata da Luciano Caprile.
Al 2005 è presente in numerosi musei e ha all’attivo
innumerevoli personali in Italia e nel mondo
ENZO ESPOSITO
Enzo Esposito nato a Benevento nel 1946 vive e lavora a
Milano . Studia all’Accademia di Belle Arti di Napoli .Nel 1970
espone a Caserta : i suoi lavori risentono del clima
“concettuale” del momento. Nel 1973 inizia a lavorare con il
mezzo fotografico. Nel 1975 espone per la prima volta a Milano.
Esponente del gruppo dei Nuovi Nuovi fondato da Renato, Barilli
espone a Palazzo Reale a Milano . Le sue tele astratte ,
sorrette da una geometria nascosta, hanno accese luminosità
coloristiche : blu vibranti ,arancio fluò e rossi pieni ,
scandite da segni netti , aggressivi che creano una forte
emozione visiva. Nome di punta nel panorama artistico degli anni
’80, Esposito ha partecipato a tutte le rassegne di quegli anni
che puntualizzavano il passaggio dal “concettuale” alla
“pittura” come Baroques ’81 , organizzata da Catherine Millet al
Museo d’Arte Moderna di Parigi. Nel 1984 espone da Giorgio
Marconi con tele di grande formato ed inizia un lungo periodo di
stimolante collaborazione. Negli anni successivi espone ad
Anversa , Londra ,Liegi, Basilea. Le sue opere entrano in alcuni
Musei italiani
Nel 1992 realizza una scultura in alluminio per il “Museo della
Scultura di Portofino.
Da quindici anni frequenta l’Atelier Boj
ASGER JORN
Asger Jorn nasce a Vejrum, in Danimarca, il 3 marzo1914.
Tre anni dopo la scomparsa del padre la famiglia si
trasferisce a Silkenborg, che Jorn considererà sempre la sua
città natale.Si trasferisce a Parigi, dove studia all’Accademia
di Arte Contemporanea di Fernand Lèger, nel 1936.Durante la
guerra Jorn rimase in Danimarca.
Qui comincia la sua ricerca pittorica, che soprattutto agli
inizi risente dell’influenza di James Ensor, Vasily Kandinsky,
Paul Klee e Joan Mirò, e contribuisce al giornale Helhesten.
La sua prima personale a Parigi fu esposta nel 1948 alla
Galerie Breteau.
Negli stessi anni nasce il gruppo COBRA ( un acronimo per
Copenhagen, Brussels, Amsterdam), movimento fondato da Karel
Appel, Constant, Corbeille, Christian Dotremont, Joseph Noiret e
dallo stesso Jorn.Lo spirito del gruppo, unificato, è la
completa libertà dell’espressione, con un enfasi di colori e di
pennellate di colore.
Jorn ha contribuito all’edizione di monografie per la
Biblioteca COBRA prima di dissociarsi dal movimento stesso.Nel
1951 Jorn ritorna, povero e malato, a Silkeborg, città di
origine in Danimarca.Qui, nel 1953, inizia il suo intensivo
lavoro di produzione di ceramiche.
L’anno seguente, sotto consiglio dell’amico Baj, si
trasferisce ad Albisola, in provincia di Savona, e partecipa
alla continuazione del gruppo COBRA tramite un movimento
chiamato “ Mouvement International pour un Bauhaus imaginiste”.Il
lavoro di Jorn spazia tra tele, collage, illustrazioni di libri,
disegni, ceramiche, arazzi, commissioni per murales e, negli
ultimi anni, anche sculture.
Dalla metà degli anni ’50 Jorn divideva la sua vita tra
Parigi e Albisola.
La sua prima personale a NewYork è stata alla Lefebre Gallery
nel 1962.
Dal 1966 Jorn si è concentrato in dipinti ad olio e ha
viaggiato molto, soprattutto a Cuba, Inghilterra e Scozia, negli
Stati Uniti ed in Oriente.Muore il primo di maggio del 1973 a
Aarhus, in Danimarca.
BENGT
LINDSTROM
Lindstrom nasce il 3 settembre del 1925 a Storsjokapell,
nella provincia svedese di Norrland.
Al terzo giorno di vita viene battezzato dal suo padrino,
capo dei lapponi, con il “battesimo della terra”. Per tutta
l’infanzia continuerà a frequentare i Lapponi, apprendendo le
leggende del Grande Nord.Nel 1935 abbandona Storsjokapell per
Harnosand, dove intraprende studi scientifici.
Contemporaneamente comincia a dipingere.Nel 1944 si iscrive alla
scuola di Belle Arti di Stoccolma, dove ha come professore Isaac
Grunewald,vecchio allievo di Matisse. A Chicago ha occasione di
ammirare opere di Marc Chagall e di Francis Bacon.Nel 1948 torna
a Parigi e si iscrive all’Atelier di Fernand Lèger, allora molto
frequentato dagli americani, poi all’Accademia Andrè Lhote,
fondata e diretta dall’artista.Nel 1953 partecipa ad una mostra
collettiva presso la Galerie Craven a Parigi. Incontra Marfaing,
Maryan, Pouget e Bogart, con cui stringe una duratura amicizia.Nel
1954 ottiene la prima mostra personale alla Galerie Gummeson a
Stoccolma.Nelle sue opere appaiono per la prima volta le
“maschere”, gli “dei” e i “mostri”.Nel 1961 partecipa ad una
mostra collettiva della Tooth Gallery di Londra, il cui
direttore, M.Cochrane, era rimasto talmente estasiato dalle sue
opere da avere comperato un grande numero di tele e di gouaches.Nello
stesso anno espone nuovamente a Parigi e a Bruxelles, alla
Galerie Le Zodiaque.Nel 1962 viene scelto da Michel Ragon per la
seconda mostra della “nouvelle figuration”, organizzata a
Parigi, con Baj, Christoforou, Messagier, Petlin, Pouget,
Rebeyrolle. In quegli anni fervidamente espone a Parigi, a
Stoccolma, a Bruxelles e a Tokio.Nel 1988 Gorbaciov e la
Glasnost permettono a Lindstrom di recarsi in russia. Riceve un
invito per Mosca ed un ulteriore invito per Seul.Questa
esposizione coinciderà con i giochi olimpici che avranno luogo
nello stesso anno in Corea.Nel 1992 soggiorna per un lungo
periodo a Milano, dove ha contatti con i più importanti
esponenti della cultura lombarda.Al 2005 ha esposto nelle più
prestigiose gallerie e gli sono state dedicate personali a
Parigi, a Milano, a Francoforte, a Bruxelles, a Londra, Roma e
Valencia, solo per citare l’esperienza europea.Alcune sue
ceramiche sono state realizzate ad Albisola nello Studio di
Valter Boj
GIAN PIERO
REVERBERI
Gian Piero Reverberi nasce a Genova, il 29 luglio 1939.
All’età di nove anni inizia lo studio de pianoforte sotto la
guida della professoressa Guglielmina Mezzo Ricci, che lo
seguirà sino al diploma ottenuto nel 1959.
A sedici anni entra nel conservatorio “N. Paganini” dove
studia composizione e direzione d’orchestra con il maestro
Sergio Lauricella, ottenendo il diploma nel 1963.
Nel frattempo collabora con il fratello Gianfranco alla
produzione discografica di quella che verrà poi definita la
“scuola dei cantautori genovesi”
Negli anni sessanta, oltre all’attività discografica, compone
musiche per numerosi telefilms ( Robinson Crusoe, Don Chisciotte,
Corsairs, Globetrotters) .
Negli anni settanta collabora in veste di produttore,
arrangiatore e co-autore, ad alcuni fra i più importanti
“concept albums” della storia discografica italiana:
“Senza orario, senza bandiera” con i New Trolls.
“Collage”, “Uomo di pezza”, “ Felona e Sorona ”,
“Contrappunti” con Le Orme.
“Tutti morimmo a stento”, “La buona novella” con Fabrizio De
Andrè.
Collabora anche con Lucio Battisti. Fra i molti titoli
arrangiati i più noti sono:
“Non è Francesca”, “ Emozioni”, “Pensieri e parole”, “La
canzone del sole”, “Il mio canto libero”, “Il nostro caro
angelo”, “Umanamente uomo: il sogno”.
E’ considerato una delle rare, realmente autorevoli,
personalità nell’ambito del panorama musicale italiano.Sensibile
ma impulsivo virtuoso del pianoforte, compositore, arrangiatore,
direttore d’orchestra, abbatte ogni barriera musicale grazie al
suo repertorio che varia dalla musica classica al pop.Negli anni
ottanta esplode, è il caso di dirlo, il fenomeno “Rondò
Veneziano”, di cui è ideatore, compositore, produttore, editore
e direttore d’orchestra.Negli ultimi anni ha potuto finalmente
dedicarsi ai suoi hobby preferiti: l’arte, in generale, di cui è
collezionista, e la ceramica, in particolare, nella quale si è
cimentato anche come artista.
Dal 1994 ad oggi ha realizzato, nell’atelier Boj, numerose
piastre e vasi in terracotta smaltata e, ultimamente, alcuni
strumenti musicali ispirati ai “Gamelan” dell’isola di Bali.
SERGE VANDERCAM
Serge Vandercam nasce nel 1924 a Copenhagen.
Dal 1948 il nome di Serge Vandercam è associato al gruppo
CO.BR.A, al quale prese parte come fotografo.
Improvvisamente l’opera si pone sotto il segno dello sguardo.
Sguardo nomade e vagabondo che ha fato dell’errabondaggio una
sorta di pensiero.
Dalle costa dell’Italia alle scure luci del Nord, passando
attraverso i ricordi dell’impero Ottomano o delle arricciature
grigio verdi del Mare del Nord.
Partire, tornare, scandendo la vita come una sua opera.
La cronologia di una vita ne porta il segno , come le
fotografie che l’accompagnano testimoniano incontri che hanno
formato sia Serge Vandercam che la sua opera.
Nel 1953 il passaggio dalla fotografia alla pittura si
definisce sotto il segno del puro espressionismo.
Fra informale e gestuale Vandercam si è costruito un universo
personale che unisce i sogni della materia, scoperti leggendo
Bachelard, alle terre vergini dell’immaginario dei surrealisti
che ha frequentato già a partire del 1948.
L’esperienza CO.BR.A si è situata per Vandercam ad un
incrocio di strade: la via del fotografo e quella dei pittori,
quella dei poeti surrealisti e dei giovani rivoluzionari
coinvolti a loro volta nella causa del “regno
dell’immaginazione”.
Tra il 1960 e il 1964 vive in Italia, ad Albisola, dove
realizza le sue prime opere in ceramica, presso la fabbrica di
San Giorgio, e dove vince, nel 1963 la medaglia d’oro per la
ceramica. Sempre nel 1963 partecipa alla rivista” Le
situationniste international” con Asgar Jorn e Noel Arnault.
Tra il 1981 ed il 1989 è stato direttore alla scuola di Belle
Arti di Wavre.
Nel 1996 è stato nominato “Grand officier de l’ordre de
Leopold”.
Nel 1998 gli è stata dedicata una retrospettiva al Museo
provinciale di Belle Arti a Ostende.
Nel 2001 è la volta di una retrospettiva al centro culturale
della comunità francese in belgio “Le Botanique Bruxelles”.
E’ stato eletto cittadino d’onore della città di Badalucco,
in Italia, nel 2002, anno in cui si è tenuta una retrospettiva
dal titolo “Le regard Nomad” all’ABP, nei paesi bassi.
Nel 2004 espone al Museo di Lovere, in provincia di Lecco, e
alla galleria San Carlo di Milano, con la mostra “Dal COBRA al
2004”.
Al 2005 è presente come collezione permanente di numerosi
musei, in Germania, in Belgio, in Danimarca, negli Stati Uniti,
nei Paesi bassi e in Italia.