Sabato 10 marzo, ore 18,30, con un
intervento di Francesca Ruth Brandes,
sarà inaugurata a Venezia nello
spazio espositivo “Françoise
Calcagno Art Studio” (Campo del
Ghetto Novo 2918), la mostra
personale di Alfonso Lentini
“Approssimazioni di albedo”.
In questa sua nuova esposizione
Lentini propone alcune realizzazioni
inedite che Francesca Brandes nel
suo intervento di presentazione
definisce “scatole magiche” dove
“nulla è astrazione”; e che lo
stesso artista descrive come “minimi
scatti fotografici puntati sul
nulla, ma forse di valenza cubica,
capaci cioè di sfuggire
all’appiattimento e tuttavia
deputati a nascondere piuttosto che
a svelare”.
“La meraviglia – aggiunge infatti
Brandes – sta nel detrito, nel
ciarpame da tandlmark
surrealista, in cui ogni oggetto
proietta un’ombra notturna...
Un’ansia d’opera acre, implacabile
divora la scena, sulle note di un
valzer zoppo. L’impresa proviene dai
sogni derelitti, epica coazione a
ripetere, con quel veleno nigro che
zampilla dalle storie, e fa eco”.
Alfonso Lentini, di origine
siciliana, vive a Belluno, dove
opera nel campo della arti visive,
della scrittura e della ricerca
verbo-visuale. Fra i suoi libri più
recenti, “Piccolo inventario degli
specchi” e “Un bellunese di
Patagonia” (Ed. Stampa Alternativa).
Ha realizzato libri d’artista in
edizione manufatta fra cui Con le
palpebre accese e Mazzi di
labbra ( Pulcinoelefante, 2006).
Collabora con “L’indice”, “Stilos”,
L’immaginazione”.
Testi creativi in numerose riviste
(“Anterem”, “Atelier”,
“Bollettario”, “Caffè Michelangelo”,
“Erba d’Arno”, “Fuorivista”, “Graphie”,
“Testuale”…).
Ha curato mostre nazionali ed
internazionali di carattere
verbo-visuale.
Sue esperienze artistiche insieme a
utenti di Centri Salute Mentale si
sono concretizzate nelle mostre
“Irregolarmente” (Feltre,
Palazzo Cingolati) e “Segnali
irregolari” (Belluno, Palazzo
Crepadona).
Una sua poesia “oggettualizzata” è
stata esposta alla 49° Biennale di
Venezia, nel “Bunker poetico” curato
dell’artista Marco Nereo Rotelli.
Nelle sue numerose mostre personali
e collettive ha proposto "poesie
oggettuali", cioè opere materiche
basate su procedimenti di
solidificazione e assemblaggio di
libri, parole e frammenti della
quotidianità. La sua ricerca sull'oggettualizzazione
della parola si è inoltre
concretizzata in piccoli lavori su
carta (in struttura modulare e in
forma di "pagine") denominati
Insulae e in installazioni dove
l’elemento dominante è l’acqua.
La mostra si potrà visitare dal 10
al 21 marzo 2007 (escluso il 17
marzo) dalle ore 15,30 - 18,30.
Altri orari su appuntamento.