"Mirco Casaril. Un pittore, un amico. 

 Venezia, 1931-1993" 

   Dal 16 Novembre al 14 Dicembre 2002 Mirco Casaril  

1931-1993.OMAGGIO A MIRCO CASARIL

UN ARTISTA, UN AMICO (1931-1993 ) Essere morto relativamente forse persino deceduto più di due volte o tre soltanto

Eppure domandare ancora: “Chi pone le domande la vita o la morte?” e intanto non dare risposta a nessuna delle due

  Contegno Erich Fried

    COMUNICATO STAMPA

 

Mirco Casaril, è un artista eclettico e onnivoro, un instancabile conoscitore e sperimentatore, che dedica la complessità della sua ricerca allo studio, all’analisi e alla manipolazione - fisica e concettuale - della pittura.

La mostra che gli amici di Verifica 8+1 gli dedicano presenta una breve antologia di grafica e disegni, e una selezione di oli del biennio ’90-’92.

 

Con le opere grafiche ripercorriamo alcune tappe del suo percorso artistico, che, dalle prime esperienze di formazione, si incentra sul valore ora tecnico e concreto, ora concettuale e iconologico della pittura, per arrivare infine a una personalissima interpretazione del mondo attraverso la pittura stessa.

Ricordiamo però che, per Casaril, la grafica non è una mera moltiplicazione e riproduzione dei dipinti, ma un autonomo e specifico momento di ricerca di temi e mezzi espressivi da approfondire con la pittura.

 

Gli oli presenti in mostra appartengono al periodo in cui l’artista riflette sul ruolo illusorio della rappresentazione, alludendo a una realtà non immediata ed evidente, ma che si cela oltre la semplice manifestazione delle cose.

Pezzi di anatomie umane, forse frammenti di gessi, sono inframmezzati a frutta, patate e sassi. Oggetti di natura diversa, duri e molli, organici e inorganici, vitali e morti vengono messi in relazione tra loro, e così anche oggetti affini per natura o forma, simili o dissimili, creando un cortocircuito di idee. Casaril finalizza questo illusorio e ambiguo caleidoscopio di significati alla denuncia di una condizione contemporanea contestualizzata negli episodi di cronaca che affronta e accusa.

In altri casi è più esplicito il riferimento alla vacuità e alla pericolosità di una società che usa e consuma la cultura, come nei dipinti in cui piatte figure umane si ri-vestono con le immagini dell’arte, effigiandosi indiscriminatamente di “fiori” o di “Velàzquez”.

Come emblema della mostra, anche perché sintetizza molti dei motivi della sua ricerca, abbiamo scelto la quasi monocroma Natura morta (1992), nella quale Casaril si autoritrae, o meglio, ritrae la sua testa, tra i vari oggetti del suo studio di pittore, con una graduata variazione di bianchi e grigi su cui si stagliano solo pochi tocchi di colore. Le pennellate di tonalità pastello sottolineano alcuni dettagli degli oggetti e un piccolo autoritratto caricaturale e fumettistico lì fra le cose, e quella metà del volto che scopriamo essere un pezzo di legno, modanato.

 

Questa esposizione vuole rendere omaggio a Mirco Casaril, alla sua inesausta passione per la pittura, alla sua inarrestabile curiosità, ma anche alla continua indagine tra le ambigue pieghe del reale, tra il significato nascosto e palese delle cose.

  Selena Favotto

 

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orario di galleria: 16,30 - 19,30

giovedì, venerdì, sabato.

 

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