COMUNICATO STAMPA
Valmore
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con il patrocinio di:
Comune di Vicenza
Museo Civico d'Arte Contemporanea
“Umbro Apollonio”, San Martino di Lupari (PD)
inaugura presso la propria sede
venerdì 30 gennaio 2009 alle ore 18.00
Edoer Agostini
Opere degli anni '70-'80
La mostra proseguirà fino al 7 marzo 2009 con il seguente orario:
da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.30
Negli anni '50 la comunità scientifica e culturale si trova a fare i conti con le nuove teorie (Einstein, Heisemberg). L'incertezza e l'indeterminazione irrompono all'interno del rigore scientifico. Ciò che accade dipende dal nostro modo di osservarlo, o dal fatto che noi l'osserviamo. Vacilla l'idea che esista un mondo oggettivo di cui possiamo farci una rappresentazione fedele. Nelle arti visive cominciano ad apparire le figure ambigue e le illusioni percettive e la Teoria della Gestalt dà un ruolo costruttivo al cervello nel processo della percezione visiva. Le immagini ottiche richiedono un occhio responsabile e partecipe, che attribuisca loro una forma stabile, anche se momentanea e contingente, che animi il movimento virtuale che le scuote, che attualizzi alcune delle loro infinite potenziali variazioni. (Monica Bonollo)
Al fascino di queste possibilità non si è sottratto Edoer Agostini, portando avanti la propria ricerca in modo molto personale, sostenuta da un sodalizio con i maggiori esponenti dell'arte programmata e cinetica, con cui condivideva e scambiava pensieri ed esperienze. Nel 1986, considerando a ritroso la propria attività d'artista, egli dichiara: [...] mi ritengo “uomo del mio tempo” e, quindi “artista del mio tempo” con tutte le implicazioni che ciò comporta. Tutto ciò [...] mi spinge ad indagare tutti i fenomeni cui la citata “contemporaneità” ci sottopone. Uno di questi fenomeni, che soggiace alle mie esperienze, riguarda “l'instabilità percettiva”. A questo supporto teorico, che fa da perimetro culturale all'indagine, si sovrappone il “gesto” che media i contenuti teorici in estetici. [...]
Nel 1979 Umbro Apollonio commenta così l'opera di Edoer Agostini: [...] Lo stato presente della conoscenza è dunque a livello instabile e, quindi, ambiguo oltre che in movimento costante, Edoer Agostini è allineato su tale fronte che coinvolge da un lato la percezione visiva con tutte le sorprese che essa riserba e dall'altro il ricorso ad una strutturalità di comportamento. In lui l'intensità di tensione risulta tanto più carica per l'incontro delle due componenti, sensoriale e costruttiva, così rigorosamente saldate. Le stimolazioni agiscono sull'occhio e per suo tramite fissano nozioni di coscienza. [...]
Edoer Agostini nasce nel 1923 a San Martino di Lupari (PD).
Ha partecipato a più di 350 esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero e a una lunga serie di mostre culturali con importanti esponenti dell'arte programmata e cinetica quali gli appartenenti al Gruppo N, al G.R.A.V., al Gruppo T, Enrico Castellani, Marcello Morandini, Raphael Soto ed altri. Vogliamo ricordare le esposizioni al Gemeente Museum di Doetinchen in Olanda nel 1978; alla Galleria Sincron di Brescia nel 1978, 1980 e 1981; alla Galleria La Chiocciola di Padova nel 1979 e 1982; alla Basilica Palladiana di Vicenza “Nel luogo del Palladio. Aperto tra costruttivismo e optical” nel 1981; al Salon d'automne del Grand Palais des Champs Elisèes di Parigi “Grands et Jeunes d'aujourd'hui” nel 1981, 1983 e 1984; al Palazzo Agostinelli di Bassano del Grappa (VI) “Arte e diattica” nel 1987; al Palazzo delle Contesse a Mel (BL) dal 13/12/2008 al 01/02/2009.
E’ stato promotore ed organizzatore di 8 edizioni (dal 1971 al 1985) della “Biennale d’Arte Contemporanea” di San Martino di Lupari che ha ospitato i più importanti artisti di arte programmata e ottico cinetica di fama internazionale le opere dei quali sono andate a costituire la collezione permanente del Museo Civico d’Arte Contemporanea di San Martino di Lupari, dedicato a Umbro Apollonio, ideato e realizzato dall'artista.
Nel 1986 è invitato alla XLII^ Biennale Internazionale di Venezia dal titolo “Arte e scienza” nella sezione “Il Colore”.
Viene a mancare nello stesso anno.
Catalogo in galleria con testo critico inedito del Prof. Mario Sartor (ordinario di storia dell'arte latinoamericana all'Università di Udine) che presenterà la mostra.