Dal
Catalogo di Giampietro Guiotto
L’arte di Claus Laus consiste nella realizzazione in scala
gigante di oggetti imbottiti che fungono da sculture, cuscini
e/o giocattoli sessuali utili sia per l’arredamento delle
diverse abitazioni, sia per il soddisfacimento virtuale del
bisogno sessuale represso.
I grandi peni, vagine o seni imbottiti, carichi di paillettes,
veli e tessuti sgargianti, mimano la seduzione dei mobili, degli
accessori d’arredamento e dei gadgets, ma, nella simulazione del
pezzo artistico unico da esibire nella società elitaria, l’unica
che si occupa seriamente di arte, essi ricadono nell’estetica
del trash e della pornografia più scadente. Le sue opere,
infatti, sembrano mutuate dal mondo dei porno shops e dalle
sartorie artigianali dismesse dall’industria o da una presunta
pinacoteca di un ospedale psichiatrico. L’arte si fa gioco di
ogni censura della coscienza collettiva, liberando l’immaginario
da falsità ideologiche e costrizioni di pensiero.
Nell’installazione, ogni opera funge da simulacro o forma del
desiderio mancato, visualizzazione di ciò che è assente alla
vita piena dell’individuo, incapace ormai di distinguere
nettamente amore e sesso, sacro e profano, normalità e
trasgressione, perversione e follia, malattia e salute, corpo
integro e protesi, bisogno naturale e bisogno artificiale
indotto dalla società consumistica.
Nelle articolazioni visive esilaranti, il lavoro di Claus Laus
fornisce una risposta sorvegliata alla condizione alienata
dell’uomo contemporaneo, esprime la difficoltà e la complessità
umana di affrontare i bisogni primari, quali il cibo, la casa,
il sesso e l’affetto.
Da Martedì a Sabato dalle 15.30 alle 19.00 - Tel. 030.2403263 -
www.skingallery.it