UMBERTO ESPOSTI
Umberto Esposti e alcune delle sue opere. Foto di Maurizio VitielloNota stampa
Sarà inaugurata Venerdì 28 Settembre 2007, alle ore 18.30, alla Libreria Guida [ Corso Gran Priorato di Malta, 25 81043 Capua - CE; +39 0823622924 (info); e-mail: guidacapua@libero.it ] la mostra, ideata e curata dal critico parteopeo Maurizio Vitiello, “Percorsi e sentieri” con opere recentissime dell’artista lombardo Umberto Esposti.
Alle ore 19.00 incontro con il critico d’arte Maurizio Vitiello, che regolerà i contributi di Pino Cotarelli, operatore culturale, e di Franco Lista, architetto e docente universitario.
Sino a sabato 27 Ottobre 2007; orario: 9.30–13.00 e 16.30–20.30; domenica e lunedì mattina chiuso.
Catalogo e “cd” in libreria.
Scheda della mostra a cura di Maurizio Vitiello
Da Venerdì 28 Settembre e sino a sabato 27 Ottobre 2007 esporrà nella mostra “Percorsi e sentieri” le sue ultime prove Umberto Esposti alla “Libreria Guida" di Capua, ottimamente coordinata da Giuseppe Bellone.
Umberto Esposti è nipote di Lucio Fontana, astro globale dell’astrattismo, e conserva del grande zio la voglia della ricerca. Umberto Esposti ha frequentato il laboratorio dello zio; quindi è stato, fianco a fianco, con il maestro dell’astrattismo. E’ stato proprio da me segnalato al “Gruppo Iperspazialista”, dopo averlo conosciuto a Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio durante una sua personale, allestita da Fernando Calvà, e l’ho introdotto, nel 2006, nel “Movimento Iperspazialista”. Umberto Esposti lavora riabilitando oggetti dismessi e riconverte materiali di risulta e gli piace, anche, molto lavorare le plastiche e, proprio in quest’ultimo periodo, cerca, quindi, di confermare il “fil rouge” che si trova tra ciò che è costruito e ciò che si va a distruggere. Attese e certezze acute le sottomette a soglie e limiti, ma imprime il suo volere, tutto proteso al respiro ed all’apertura. Il suo operare è un pudico contatto con la materia ed il sentimento dell’emozione lo spinge ad invadere la tela con cromie forti, nonché segni, segnacoli, segnature e fori; quasi foruncoli dello spazio sembrano quest’ultimi. La tela bianca la squarcia e la plastica la corrompe per liberare sentimenti e ristabilire altre verità. Il “ductus” del “fare arte” di Umberto Esposti è nel leggere i moti dell’anima ed i sussulti quotidiani, oggi mai pacifici. La sua vena intimistica, facendo incardinare l’azione nell’astrazione, estroflette denotazioni linguistiche con questi intriganti e lucidi ultimi lavori, che risultano mute consegne, interessate alle odierne umane vicende.
Maurizio Vitiello