GALLERIA D'ARTE ARIANNA SARTORI - ARTE & OBJECT DESIGN

ARIANNA  SARTORI

ARTE & OBJECT DESIGN
Via  Ippolito Nievo, 10 - 46100 MANTOVA
Tel e Fax: 0376 32.42.60 - info@sartoriarianna.191.it

presenta:

INGRID MAIR ZISCHG

Gusci e…

dal 17 gennaio - 5 febbraio 2009

 

Nome della Galleria: Galleria "Arianna Sartori"

Indirizzo: Mantova - via Cappello, 17 - tel. 0376.324260

Titolo della mostra: Ingrid Mair Zischg. Gusci e…

Mostra a cura di: Arianna Sartori

Date: dal 17 gennaio al 5 febbraio 2009

Inaugurazione: Sabato 17 gennaio, ore 17.30. Sarà presente l’artista

Orario di apertura: 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso festivi

 

Dal 17 gennaio al 5 febbraio la Galleria “Arianna Sartori - Arte” di Mantova in via Cappello 17, ospita la mostra personale dell’artista Ingrid Mair Zischg realizzata a cura di Arianna Sartori.

La mostra sarà inaugurata Sabato 17 gennaio alle ore 17.30 alla presenza dell’artista. 

Ingrid Mair Zischg è nata a Bressanone (BZ) nel 1945.

Nel 1966 consegue il titolo di studio di Maestro d’Arte all’Istituto Statale d’Arte di Venezia e fino al 1982 insegna educazione artistica nelle scuole medie statali dell’Alto Adige.

Fin dall’inizio avvia la sua attività professionale in ambito pittorico con forti caratterizzazioni d’ impronta essenzialmente polimaterica, ricerca artistica che la impegna ininterrottamente per quasi vent'anni.

Dal 1982 l’attrazione per il medium ceramico diventa la soglia oltre la quale intravede un nuovo e stimolante percorso artistico, che la porta in Italia e all'estero, soprattutto in Germania, Spagna e Svizzera, con un' intensa esperienza di formazione e ricerca.

L'attività espositiva, già avviata con la pittura, prosegue in modo sempre più significativo con le opere ceramiche in innumerevoli spazi privati e pubblici in Italia, Olanda, Spagna, Jugoslavia, Germania, Austria, Svizzera e Australia.

Ingrid Mair Zischg è un'autrice poliedrica, da sempre attratta dalla sperimentazione, non di rado anticipatrice di tendenze che troveranno seguito a distanza di anni. La sua ricerca, in costante divenire, fonde, sintetizza e sviluppa tutto quanto si è sedimentato nel lungo viaggio tra le molteplici discipline artistiche:

(...nel suo lavoro…) "la materia si ricrea nell'esclusiva necessità del confronto e della fusione delle tecniche pittura-ceramica, in un processo di continuo scambio e persuasiva consapevolezza" (Josune Ruiz De Infante)

Le diverse forme espressive proprie di quest’artista sono legate da un solido ed intimo filo conduttore: la rielaborazione di simboli arcaici (il triangolo, la sfera, la spirale, le lune….) che rimandano alla mitologia della femminilità intesa come forza creatrice, vita che si riproduce all’infinito: "I suoi temi spuntano dall'atavico, dal profondamente radicato nella storia e nella cultura: mitologie che si fondono nei simboli del moderno e dell'attuale, in una sorta di sintesi travolgente di disegno e spazialità" (Josune Ruiz De Infante).

Di lei ha scritto fra gli altri Judith Wieser, in occasione della mostra “Arte in giardino” che si è svolta nel 2005 all’Isola d’Elba, nel Giardino delle Osmunde dell’Hotel Cernia Isola Botanica a Sant’Andrea, a cura della Galleria Gulliver di Gian Lorenzo Anselmi e Susanna Busoni di Marciana Marina.

SENZA TEMPO di Judith Wieser

“L´argilla e le mani creative dell´artista Ingrid Mair Zischg si sono trovate, dove andranno non è essenziale, l’importante è che si accompagnino. Il fondo della terra millenaria si amalgama con la sua anima.

Insieme si trovano nell’eterna onda dell´essere, per cogliere l’essenza, per creare e partorire forme,  per fermare il tempo,  per accompagnare le creazioni nell´infinito.

Ingrid Mair Zischg è il canale vuoto, nel quale la sensibile coscienza delle singole qualità delle terre fertili cammina, per diventare composizione tra le sue mani. Diretta con tutti i sensi verso il capire e rappresentare ancora più profondamente “l´adesso – nel da dove venire a dove andare”, l´artista annoda qui la sua esistenza, che non ha mai smesso di giocare e sognare.

Giocando, perché la materia, dalle infinite sfaccettature, cresciuta e maturata attraverso millenni e perché l´artista crede alla sua bambina interna. Sognando, perché l´argilla maturata alza la voce per voler essere portata a completezza, prima di sciogliersi di nuovo o di indurirsi di più e perché l´artista è rimasta fedele al grande sogno, comune a tutti gli esseri.

La forma si crea tra la terra e le mani in movimento, nel fuoco della creazione artistica. Appaiono amalgamenti tra l´umidità dell´argilla fresca e le sue vene pulsanti, tra i venti della trasformazione e la sua sapienza eterica.

Sono sempre solo pochi i punti di vista o definizioni per la creazione di queste opere, se morbido nel darsi o fermamente indurito, sia indietro nei tempi arcaici e megalitici, sia avanti nei tempi galattici alchemici.

Il “solve et coagula”, l´espansione e l´astringenza, è il movimento e l´interazione tra loro due e conosce una sola legge superiore: il processo infinito.

Così semi, capsule, baccelli sono punto di partenza e meta nello stesso momento. In loro è conservato e contenuto tutto quello che serve a un essere per la crescita. Ridotto nel microcosmo con il massimo potenziale di espandersi verso il macrocosmo in condizioni uguali.

Ingrid Mair Zischg è avvolta in questa armonia, bilanciandosi in continuazione tra potere e grazia e facendo parte dell’eterno flusso, a cui è sottoposto tutto.

Così veniamo a capire che l´argilla è la sua seconda pelle. Così il processo tra materia e spirito si incorpora in forme e può attraversare l´ostacolo tempo.”

 Ha partecipato nella primavera del 2008 alla esposizione di scultura ceramica “ConCreta”, presentata nel Palazzo Pretorio del borgo medioevale di Certaldo (Firenze), a cura della Galleria Gulliver e del Centro Internazionale di Ceramica “La Meridiana” di Pietro Elia Maddalena, Certaldo.

Ne parla nel suo testo critico il dott. Arch. Franco Bertoni, esperto delle Collezioni moderne e contemporanee del Museo Internazionale della Ceramica di Faenza e docente di progettazione all’ISIA di Faenza.

“[...] Il suo approccio alla ceramica è stato di tipo quasi viscerale in quanto, sul solco di una moderna tradizione, ha identificato nei processi ceramici il traslato di atti formativi, quasi iniziatici, della personalità umana. Di qui le sue ricerche sulla ceramica Raku e la predilezione per forme quasi primordiali che ci ricordano la sorpresa dei nostri progenitori all'atto della creazione, in parte involontaria, dei primi oggetti in terracotta. Si trattava di contenitori quasi sacri in quanto, contenendo e conservando il cibo, permettevano il protrarsi della vita stessa di piccole comunità sperdute in un mondo inospitale e avverso. Cavi e rotondi come il ventre di una donna incinta o come un seme o un frutto maturo spaccati a metà, questi oggetti non sono, in sostanza, eccessivamente variati nei millenni. Sull'”ansa del vaso” si sono esercitati filosofi, artisti, designer e storici dell'arte ma nel ricordarci l'importanza del vuoto in essa contenuto ci sembra ancora definitiva la frase del Tao Te Ching: “Si ha un bel lavorare l'argilla per fare vasellame, l'utilità del vasellame dipende da ciò che non c'è”. Intendendo dire, con questo, che per quanto sia indispensabile l'argilla per fare vasellame, è lo spazio vuoto all'interno a costituirne il pregio. Le sue sculture, coniche o sferiche, aperte o chiuse, ci invitano a superare le apparenze e a scoprire i segni del vero “valore” nell'intimo delle materie e in quanto possono ospitare e contribuire a svelare. Nelle opere presenti a Certaldo si nota il cessare, o almeno l'attenuarsi, di pulsioni simboliche fortemente espressive o legate a mondi tribali e il placarsi di queste urgenze in forme semplici che sembrano quasi corrispondere, per esilità e sottigliezza, con il solo colore. Un colore che coincide spesso con quello delle terre di origine ma alle quali l'uso calcolato dell'oro zecchino conferisce accenti di nobiltà. Al limite della immaterialità, quasi sul punto di frantumarsi, come sottolineano le profonde craquelures, le sculture di Mair Zischg riportano l'attenzione su quanto non vediamo o non apprezziamo più, compreso lo spazio apparentemente “vuoto” che ci avvolge.”

Riportiamo le esposizioni più significative degli ultimi anni: 

1998 - Museo d’Arte moderna di Gazoldo degli Ippoliti (Mn) (Italia)

         - collettiva scultrici contemporanee -

2002        - Seeschloss Ort , Gmunden (Austria)

-          “Il Raku di Ingrid Mair Zischg” Monili, oggetti, sculture

Galleria Terre Rare, Bologna

2004 - “ArteRaku” Chiostro di Voltorre (Varese)  

2005 - “L’arte in giardino”, Galleria Gulliver & Hotel Cernia, Isola d’Elba

-          “Hullen des Lebens – Semi della vita”, Rathausgalerie Brixen      

      (Bolzano)    

- “Forno 20” , Gargnano (Brescia)

2006        - “I Monili”, Galleria Gulliver, Isola d’Elba

                - “Begegnung Gathering Incontro”,   Novacella (Bolzano)

                - “Hülsen”,   Galerie Theresien 13,  München (Germania)

2007        - “Il linguaggio della materia  incontro con la ceramica contemporanea”  

                Palazzo Zuckermann,  Padova

2008            - “CONCRETA” ,    Palazzo Pretorio , Certaldo (Firenze)

Nell’ultimo decennio ha tenuto vari stages di sperimentazioni creative per insegnanti di materie artistiche e operatori del settore.

GALLERIA D'ARTE ARIANNA SARTORI "Arte & object design"
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