FORCE LINES

MOSTRA MADI' di

Vincenzo MASCIA e Gaetano PINNA

a cura di Zsuzsa DARDAI critico d’arte

Presentazione a cura di Zsuzsa ORDASI storico dell’arte

Allestimento e catalogo a cura di SAXON

 

Testo critico in catalogo: Prof. Lorenzo CANOVA

Università agli studi del Molise
 

Vernissage 28 maggio 2009 dalle 17.00 alle 19.00 presso

Accademia di Scienze d’Ungheria – Centro Studi Regionali

 

Orari di apertura: dal 28 maggio 2009 al 4 settembre 2009

dalle 9.00 alle 16.00 Sabato e domenica chiuso

 

MTA MADI Gallery: 9022 Gyor, Liszt Ferenc St. 10 – HUNGARY

Direttore della galleria: Iànos RECHNITZER


mobil-madi@mobil-madi.hu - www.mobil-madi.hu

Geometrie dinamiche

Lorenzo Canova

Geometria e astrazione, analisi della percezione e rigore costruttivo, questi sono alcuni dei paradigmi elaborati da uno dei nuclei centrali delle avanguardie storiche che mostrano ancora oggi la validità e la fecondità di un percorso snodato attraverso un secolo di innovazioni e sperimentazioni creative, attraverso esperienze diverse che vanno da Kandinsky al Futurismo e al Suprematismo, fino all’arte programmata, al Minimalismo e oltre. All’interno di questo basilare versante dell’arte del Novecento e della sua visione progettuale e analitica si colloca la densa e prolungata esperienza internazionale di quel movimento Madì a cui appartengono Vincenzo Mascia e Gaetano Pinna. La visione di questi due artisti è legata da una comune volontà di strutturare in senso fortemente razionale l’impianto aniconico di un’opera concepita in rapporto dinamico con lo spazio che l’avvolge e con l’occhio dello spettatore all’interno della dialettica oggetto-ambiente. Questo dinamismo, che può trovare ispirazione e radici negli esiti più interessati allo studio del movimento e della tensione spaziale e plastica dell’opera che uniscono Balla, Malevic, Tatlin, El Lissitzky e molti altri autori fondamentali, caratterizza, lega e distingue le ricerche di Mascia e Pinna che in questa indagine comune mostrano le peculiarità del proprio mondo creativo. I due artisti difatti sono vicini nella comune volontà di superare gli assetti prospettici e visivi tradizionali elaborando le proprie opere attraverso un sistema dove l’oggetto si apre a una pluralità di punti di osservazione senza un centro univoco ma attraverso una molteplicità di elementi focali che creano uno slittamento e un continuo riadattamento dei piani e della relazione con la luce. Le opere di Mascia e Pinna si avvicinano pertanto nel loro essere pittura e scultura allo stesso tempo in una forma che deliberatamente attinge alle due arti senza rinchiudersi definitivamente in nessuna delle due. In questo i due autori proseguono evidentemente la determinazione delle correnti analitico-razionali del Novecento nell’uscire dai confini prefissati dell’opera per approdare alla dimensione progettuale di un’architettura intesa come metodo e strumento positivo di riorganizzazione del mondo. In tale contesto Mascia dichiara spesso il proprio interesse per l’opera di Mondrian e di Kandinsky da cui derivano scelte cromatiche che rendono vibrante e accesa la composizione spaziale dei suoi lavori attraverso un utilizzo oculato di tasselli e di elementi colorati mediante i quali la geometria sembra alleggerita dalla poesia di un lirismo felice, da una leggerezza che s’insinua nella struttura analitica e nell’ordine severo dell’opera.

Pinna, invece, predilige il rigore e la perentoria plasticità di codici quasi minimali che passano dal metallo al nero, dal grigio alle trasparenze per approdare talvolta al rosa, al rosso o all’azzurro, assunti tuttavia integralmente non nei loro valori cromatici, ma come elementi strutturali che con la loro forma “aperta” cercano di fondare un sistema di interazione tra corpi, spazio e luce nella direzione di un nuovo e fecondo dialogo con il territorio pulsante della vita.

Maggio 2009

 

INFO: Vincenzo Mascia - 33351684731 – archmascia@tiscali.it

 VINCENZO MASCIA

SANTA CROCE DI MAGLIANO 1957


Nel 1976 si iscrive alla Facoltà di Architettura dell’Università di Roma laureandosi nel 1982. Durante gli studi segue i corsi di storia dell’arte tenuti dal professor Filiberto Menna appassionandosi all’arte Concettuale. Di questo periodo sono alcune sue opere nate dall’indagine e dall’analisi del lavoro di Magritte, Duchamp e Kosuth.

Presto si convince che l’arte sia soprattutto un fatto mentale, quindi non praticherà mai la pittura in senso tradizionale. La conoscenza ed il suo grande amore per l’avanguardia Costruttivista e Neoplasticista lo portano, a partire dal 1986, a comporre i primi lavori Concretisti.

Nel 1987 realizza la sua prima significativa mostra personale alla Galleria Comunale di Campobasso.

Prosegue la sua ricerca nel campo dell’astrazione geometrica e nel 1991 realizza le sue prime strutture estroflesse. Partendo da quella che lui considera "la grande rivoluzione spazialista" esamina il lavoro di Fontana in quanto spazio reale non illusorio, in contrapposizione allo spazio prospettico.

Nel 1992 conosce Anna Canali, direttrice della galleria Arte Struktura di Milano e partecipa alla mostra "L'arte costruisce l'Europa" e alle rassegne organizzate dalla stessa galleria.

Dal 1996 entra a far parte del Movimento Madí e da allora ha partecipato a tutte le manifestazioni promosse in campo nazionale ed internazionale.

Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private italiane ed estere.


Vincenzo Mascia
Struttura 05/09 diametro cm.60 -
acrilico su legno

 

GAETANO PINNA

SASSARI 1939

Compie gli studi all’Istituto della città natale, nella sezione di architettura . Pittore, scultore, e grafico, insegna discipline artistiche. Dalla metà degli anni sessanta si interessa alla progettazione e realizzazione di opere costruite a due e tre dimensioni, con fondamenti di base geometrici, esaltando la linea retta come protagonista dell’opera. Non tralascia il colore e soprattutto quello dei materiali usati e la texture delle superfici dei piani.

Sono del 1965 le prime opere inoggettive che evidenziano una particolare struttura logica.

Nel 1974 si trasferisce a Verona e inizia la frequentazione di gallerie e artisti impeganati nella ricerca dell’ arte costruita, e lo portano ad approfondire il personale operato rinsaldando la fiducia nelle proprie possibilità, contraccambiata da stima di colleghi e tanti addetti e non, ai lavori.

Il suo interesse prosegue contemporaneamente tra pittura e scultura e la sua ricerca elabora strutture in cui lo spazio reale è scandito dalla presenza di elementi cromatici in cui è evidente il sorgere di concrete problematiche percettive.

Nel 1995 partecipa alla XLVI Biennale di Venezia con il gruppo Architetture dell’Immaginario, Lo stesso anno è invitato da Anna Canali a far parte del Movimento Internazionale Madi presenziando a tutte le manifestazioni espositive e collaborando con i colleghi artisti a diffonderne il concreto pensiero artistico.

Sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private italiane ed estere.

 

 

 



 

 

 

 

Gaetano Pinna
825 Minimadì 2006  cm.15x24x12 -
sma
lto legno alluminio

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