COMUNICATO
STAMPA
Domani martedì 14 giugno, alle
ore 17.30, presso l’Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici, via Monte di Dio palazzo Serra di Cassano, sarà
presentato il volume “Struttura/Oggetto” dinamiche della
rappresentazione artistica nelle investigazioni polidimensionali
in Campania dal Concretismo all’Astrattismo fino agli sviluppi
concettuali – Spring Edizioni.
Interverranno i critici Enzo Battarra,
Rosario Pinto, Duccio Trombadori, William Tode,
Carlo Roberto Sciascia; presiederà e coordinerà gli
interventi il dott. Giuseppe De Nitto.
Successivamente sarà presentato presso l’Associazione
Culturale di Napoli MA di Ilia Tufano un Cd multimediale,
curato da Massimiliano Ferrenti, con l’intervento di
Giorgio Segato.
Il libro propone uno studio approfondito
su quanto è successo nella seconda metà del Novecento in
Campania nel campo della ricerca astratta e fa seguito alla
mostra, organizzata dalla Pro Loco di Caserta presso il Real
Sito del Belvedere di San Leucio e presso la Reggia - Sala
espositiva della Pro Loco di Caserta; per questa analisi del
panorama artistico della nostra regione, con la quale si intende
tracciare
le linee essenziali e gli aspetti peculiari della ricerca
astratta di quel periodo attraverso l’analisi dei percorsi
creativi dal Concretismo all’Astrattismo Geometrico, passando
per l’Espressionismo Astratto con le sue contaminazioni fino
agli sviluppi del Concettuale, sono stati invitati cinque
critici, ognuno dei quali ha delineato un aspetto storico: “La
scultura al di là della figurazione tra astrazione, informale e
concettuale nella seconda metà del novecento in Campania”
dello storico dell’Arte prof. Rosario Pinto di Napoli, “Al
di qua ed al di là dell’Astazione” del critico e storico
dell’Arte dott. Duccio Trombadori, “L’Astrazione –
Struttura e pura essenza nella ricerca plastica della scultura
contemporanea campana” dello storico dell’Arte di Gonzaga M°
William Tode, “Dal Concretismo all’Astrattismo
geometrico” del critico e storico dell’Arte di Padova dott.
Giorgio Segato, “Struttura/Oggetto” del critico
d’Arte di Caserta ing. Carlo Roberto Sciascia.
Il volume si
avvale anche della presentazione del Sindaco di Caserta dott.
Luigi Falco, del past Presidente della Provincia dott.
Riccardo Ventre, della Soprintendente ai Bbappsad di
Caserta e Benevento dott. Giovanna Petrenga e del
Presidente della Pro Loco di Caserta gen. Vincenzo Iannotti,
nonché la precisazione delle finalità del curatore della
mostra ing. Carlo Roberto Sciascia.
In particolare tratta della
ricerca di alcuni artisti campani:
Barbagallo Antonio, Barisani Renato, Borrelli
Antonio
Casciello Angelo,
Cecere Saverio, Coppola Pasquale
Cotugno Salvatore, Cristinzio Laura, De Filippis Antonio
De Tora Gianni, Del Donno Antonio, Di Ruggiero
Carmine
Diodato Baldo, Ferrenti Giovanni, Ferrigno Edoardo
Gallinaro Antonio, Lanzione Mario, Lopez Lello
Mancino Enea, Manfredi Antonio, Matarese Maria Rosaria
Mazzella Luigi,
Milo Renato, Molinari Rocco,
Rezzuti Carmine, Russo Mimma, Scolavino Quintino
Terlizzi Ernesto, Tufano Ilia, Zhao (Vitagliano
Salvatore)
Zullo Natalino.
In seguito il
volume sarà presentato anche a Caserta in una sede istituzionale.
Il volume ha anche una forte valenza
didattica, non vuole quindi solo suggerire una mera “mappatura” più
o meno esaustiva degli artisti scultori della Campania, né desidera
offrire una semplice campionatura di opere; essa ambisce a mettere
in evidenza alcuni nodi articolati e significativi della ricerca nel
campo delle investigazioni
polidimensionali, lungo un percorso che dalla seconda guerra
mondiale con lo sviluppo del Concretismo si dipana per tutta la
seconda metà del Novecento fino agli inizi del nuovo secolo, con
grande varietà di esiti ma conservando un rapporto dialettico con i
presupposti dell’Astrattismo.
Il titolo del libro già di per sé fornisce i criteri, entro i quali
intende muoversi l’iniziativa, ed il senso del rapporto tra l’opera
tridimensionale, la struttura, i materiali usati e l’espressione
significante. Successivo all’esposizione
casertana si muove, quindi, esclusivamente nel campo dell’Arte
Astratta, non trascurando – come detto – le inevitabili
contaminazioni e/o evoluzioni in una terra sempre in fermento, le
quali hanno in seguito portato verso altre direzioni alcuni artisti
che, pur in un periodo – a volte limitato nel tempo -, hanno
presentato elementi validi e caratterizzanti dell’Astrattismo.
Esso esplora un vasto arco di tempo ed ha il merito di portare
all’attenzione del grande pubblico, della scuola e degli studiosi,
una delle più convincenti e significative ricerche plastiche di
questi ultimi decenni, offrendo una panoramica di quanto è avvenuto
in Campania negli ultimi decenni del XX secolo; esso ambisce a
mettere in evidenza alcuni nodi articolati e significativi della
ricerca nel campo delle investigazioni polidimensionali, lungo un
percorso che dalla seconda guerra mondiale e dallo sviluppo del
Concretismo si dipana per tutta la seconda metà del Novecento fino
all’alba del terzo millennio, con grande varietà di esiti ma
conservando un rapporto dialettico con i presupposti
dell’Astrattismo.
È opportuno, infatti, fare il punto sull’attuale situazione
dell’Arte in quanto l’ampliamento dei limiti della concezione
estetica per mezzo di varie tecniche ha offerto uno strumento
legittimo per realizzare un’espressione più significante; conoscenze
e strumenti derivati dal mondo scientifico, esperimenti condotti
dall’industria chimica e dalla rivoluzione tecnologica con i suoi
passi da gigante hanno aperto nuovi orizzonti agli artisti, indicato
loro nuove tecniche di espressione artistica e fornito i materiali
più svariati.
Le avanguardie storiche dei primi anni del Novecento hanno
contribuito, sia pure in maniera diversa l’una dall’altra, al
completo stravolgimento del concetto di arte, ponendo le basi per
una nuova idea di arte e di artisticità.
È stato, però, solo con la seconda metà del Novecento che le varie
pratiche di sconfinamento e di estetica diffusa hanno dato vita ad
una molteplice e multiforme produzione di interventi negli spazi
urbani e nel paesaggio, di performance e di happening, confluendo in
ultimo in un unico evento spettacolare, entro cui sfuma la
distinzione tra dimensione virtuale e mondo reale. La prevalente
causa di ciò deve ricercarsi nelle mutate concezioni filosofiche e
socio-economiche e nel diverso concetto di uomo e di umanità, il
tutto sotteso da una precarietà sempre più sconvolgente del
quotidiano, che sembra distruggere il concetto di spazio temporale
ed ogni speranza di durata.
Anche i parametri di lettura sono cambiati tanto che si richiede nei
confronti dell’arte un atteggiamento diverso da quello tradizionale;
si può dire che essa diventa sempre più una disciplina
specialistica, “intellettualizzata” e, come ogni altra disciplina,
ha un suo linguaggio specializzato e l’uso di termini, per così
dire, tecnici.