MUSEO CASABIANCA DI MALO - VICENZA 

 

Nel contesto del Cantiere in progress che vede il museo impegnato nella prevenzione, conservazione e restauro del suo patrimonio cartaceo in allestimento dal 1978, viene aperto un dibattito sul tema delle problematiche dell'arte contemporanea per la sua tutela.

 

 

 

DOMENICA 6 SETTEMBRE 2009 ALLE ORE 17.00

nel Salone del Piano Nobile della Casabianca - ingresso libero

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 Il Cantiere in progress è tenuto dalla restauratrice Prof.ssa Stefania Agnolin e verte, e sull'opera grafica, in 57 tavole di Luciano Fabro per quanto riguarda l'analisi di un possibile intervento, e sull'opera unica di Raimond Hains per quanto riguarda il restauro delle staccionate presenti al Premio Marzotto del 1966 con il finanziamento di:

REGIONE DEL VENETO e CONFINDUSTRIA RAGGRUPPAMENTO DI SCHIO.

ä       scrive Francesco Poli nella premessa del libro di Oscar Chiantore e Antonio Rava, Conservare l'arte contemporanea. Problemi, metodi, materiali, ricerche, Electa, Milano 2005 In un certo senso si può dire che le opere d'arte contemporanee, almeno dagli anni sessanta in poi, si presentano come reinvenzioni estetiche della realtà circostante, realizzate con gli elementi stessi della realtà utilizzati in modo creativo, spiazzante e antifunzionale. Le opere d'arte contemporanea, dunque, in moltissimi casi, si usurano, si danneggiano, si rompono come tutti gli altri oggetti e prodotti della nostra società, e sottostanno al ritmo frenetico della civiltà dei consumi di cui sono espressione. Ma le opere d'arte sono produzioni speciali la cui funzione eminentemente estetica che rappresenta, ai livelli più alti, un effettivo patrimonio culturale che va preservato, difeso e valorizzato [...].

ä       scrive Bruno Zanardi ne "Il Giornale del Restauro", supplemento de "Il Giornale dell'Arte " del marzo 2007 [...] mettendosi nelle condizioni che le opere d'arte abbiano sempre meno bisogno di restauri, come consente con facilità una ben programmata opera di prevenzione dei rischi ambientali e di manutenzione ordinaria.

ä       scrive Achille Bonito Oliva ne "Il Giornale dell'Arte" dell'aprile 2007 Il restauro d'arte contemporanea è moralmente accettabile o è una forma di accanimento terapeutico? Questo è il dilemma, visto che molte opere sono compilate con materiali effimeri, scelti dall'artista per catturare il nostro tempo incerto. [...] Il contemporaneo è una riserva indiana di concetti più che di oggetti e dunque il restauro sembra un ossimoro. Come risolvere? Una modesta proposta: seppellire gli artisti con le loro opere. Come i faraoni, un omaggio agli artefici di una bellezza effimera capace di rappresentare il ciclo completo della vita. Una grande lezione anche per il mercato e il collezionismo: importante non essere possessivi ma possidenti.

 

Continua fino al 22 settembre "Segni Cortesi per Meneghello", la mostra a Lui dedicata da 58 artisti amici della CASABIANCA

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